Stadio Olimpico di Roma, Inter-Bologna, 7 giugno 1964. Primo e unico spareggio della storia del calcio italiano per assegnare il titolo di campione d’Italia. Punizione dal limite e vantaggio rossoblù con il tiro di Romano Fogli. Poi arriverà il raddoppio di Nielsen e la squadra di Bernardini, battendo quella di Herrera, si porta a casa il suo ultimo scudetto. Il centrocampista che ha sbloccato quella storica partita era l’ultimo superstite di quella formazione leggendaria: Romano Fogli si è spento all’età di 83 anni.
344 presenze con la maglia del Bologna per più di dieci anni dal 1957 al 1968. Un’autentica bandiera che, con Bulgarelli e Haller, ha dato vita a un centrocampo leggendario. Fogli ha vestito anche le maglie di Torino, Milan, Catania e della nazionale con cui ha messo insieme 13 presenze partecipando anche allo sfortunato mondiale del 1966: era in campo a Middlesbrough nella famigerata sconfitta contro la Corea del Nord. Nel 1968, quando il regolamento permette di poter schierare in panchina, oltre al portiere di riserva, anche un solo giocatore di movimento, Nereo Rocco, alla ricerca di un giocatore duttile capace di poter essere messo in campo in ruoli diversi, lo porta al Milan. Da “tredicesimo” mette insieme ben 43 presenze in due anni, segnando 5 gol. Uno dei suoi motivi di orgoglio, soprattutto per il fatto di aver messo nella bacheca personale una Coppa dei Campioni e un’Intercontinentale nella storica e violenta finale contro l’Estudiantes. Fogli era in campo sia all’andata che al ritorno. Se ne va così un altro pezzo importante del calcio italiano e della giovinezza di tanti appassionati.
fonte: sportmediaset.mediaset.it