Mercoledì 30 ottobre alle ore 17 è stata inaugurata la la prima Casa Funeraria del Gruppo Aiassa. Presenti molti operatori del settore funebre locale e autorità comunali e provinciali.
Un luogo familiare in cui chiudersi nel dolore del lutto. Stanze sobrie e intime per rispetto alla perdita di una persona cara, in cui condividere con i propri affetti un momento doloroso ma importante. Si presenta così la prima Casa del commiato di Chieri realizzata dalla famiglia Aiassa proprietaria delle Onoranze Funebri La Cattolica in via Don Perosi 2. Uno spazio, aperto da fine settembre, in cui poter salutare per l’ultima volta il proprio caro estinto come se si fosse tra le mura domestiche: «Dire addio a una persona cara non è facile – motiva la nascita della Casa Funeraria Beppe Aiassa, titolare delle Onoranze Funebri La Cattolica – Al giorno d’oggi lo è ancora meno.
Se in passato il commiato avveniva in casa, oggi le abitazioni sono più piccole e non si prestano alla veglia o al via vai di parenti e amici. Oltretutto i decessi avvengono spesso in ospedale o in case di riposo e il congedo della salma avviene in camera mortuaria».
Chi c’è stato però sa quanto questi luoghi non siano “a misura di lutto”: stanze poco accoglienti, talvolta da condividere con altre famiglie, orari di accesso limitati, ambienti freddi ed impersonali.
Elementi poco consoni al momento difficile che, chi ha perso qualcuno, sta vivendo: «Da qui e su richiesta di molti nostri clienti è nato il progetto della Casa Funeraria, per creare ambienti adatti, che tra l’altro, nel caso in cui il decesso avvenisse in ospedale, sono ben più accoglienti e riservati di un freddo obitorio – sottolinea Aiassa – La Casa Funeraria è una struttura che mette a disposizione delle famiglie che hanno subito un lutto uno spazio idoneo sotto ogni aspetto, riservato e in grado di rispondere alle esigenze diverse di ogni famiglia».
La “Funeral house” o casa del commiato è un’idea relativamente nuova in Italia, ma molto diffusa nei paesi anglosassoni.
I motivi che hanno spinto questa usanza oltreoceano sono legati ad una trasformazione sociale, che sta avvenendo anche nel nostro Paese e ha coinvolto la tradizione del commiato: «L’abitazione deve rimanere il luogo dei ricordi belli vissuti insieme senza avere la memoria della cassa e degli addobbi funebri in una delle stanze dell’abitazione – spiega Aiassa – La Casa Funeraria ci permette di preservare i momenti migliori, legando il commiato a uno spazio familiare, ma non alla propria dimora . Così anche affrontare il decesso diventa un pochino più facile».