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31 maggio 1962. La scomparsa di Eichmann, il padrone di migliaia di vite.

Muore Adolf Eichmann, il militare tedesco delle SS che nella cosiddetta “soluzione finale” organizza il traffico ferroviario che trasporta gli ebrei ai vari campi di concentramento.
Nel corso della seconda guerra mondiale è il “padrone” della vita e della morte di centinaia di migliaia di persone, ma senza aver alcun peso in nessuna delle decisioni strategiche della politica o della guerra nazista, restando un efficiente ma oscuro burocrate. Scappato in Argentina nel 1950 sotto falso nome, viene ritrovato dal Mossad dopo 15 anni di ricerche. Trasportato segretamente in Israele viene processato.
La sua linea difensiva impostata nel ritrarre l’imputato come un impotente burocrate, porterà Hannah Arendt alla stesura del libro: La banalità del male. Condannato a morte, Eichmann viene impiccato nel carcere di Ramla.

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