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22 marzo 1986. Sindona muore con i suoi segreti.

Muore il banchiere della mafia Michele Sindona, 56 ore dopo esser entrato in coma per aver bevuto un caffè al cianuro, nel supercarcere di Voghera dove si trova per scontare l’ergastolo per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. La sua morte sarà archiviata come un suicidio. Sindona si porta nella tomba molti segreti d’Italia e rimane il dubbio che qualcuno abbia voluto, in questo modo, assicurarsi il suo silenzio.

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