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16 marzo 1978. Il rapimento Moro.

Alle 9.02 del mattino, in via Fani all’incrocio con Via Stresa, nel quartiere Trionfale a Roma, un commando delle brigate rosse, composto da 19 elementi, rapisce il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro e uccide i cinque componenti della scorta. Moro si stava recando in Parlamento per votare la fiducia al nuovo Governo, presieduto da Andreotti e appoggiato anche dai comunisti. Iniziano così 55 giorni di prigionia per Aldo Moro e di angoscia per l’Italia intera.
La maggioranza dei partiti italiani si schiera per la “fermezza” contro i brigatisti: nessuna trattativa, nessuna concessione alle BR. Il sequestro si concluderà tragicamente il 9 maggio: una telefonata del brigatista Morucci avverte che il cadavere di Moro si trova nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani.

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