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13 febbraio 1571. La scomparsa di Benvenuto Cellini: dalla scultura alla letteratura.

Muore a Firenze, a 71 anni, Benvenuto Cellini. Passato da una corte all’altra, da Firenze a Roma, da Napoli a Parigi, la grandezza di Cellini emerge nelle opere di oreficeria e di cesello. Tra queste, la famosa “Saliera di Francesco I”, rubata dal Museo delle Belle arti di Vienna nel 2003 e ritrovata nel 2006. Nel 1558 inizia a dettare al proprio garzone la “Vita di Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo”, un’autobiografia, che rappresenta perfettamente, nell’esasperato egocentrismo del protagonista, il conflitto tra virtù e fortuna, uno dei temi caratteristici della cultura rinascimentale. La “Vita” è un testo molto significativo, anche perché offre un affresco delle società italiana e francese del tempo.:“Tutti gli uomini d’ogni sorte, che hanno fatto qualche cosa che sia virtuosa, o sì veramente che la virtù somigli, doverieno, essendo veritieri e da bene, di lor propria mano descrivere la loro vita; ma non si dovrebbe cominciare una tal bella impresa, prima che passato l’età de’ quarant’anni”.

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