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Bologna. Pompe funebri: “La gestione dell’azienda pubblica non va bene”.

Mettere un privato con interessi nel mondo delle onoranze funebri alla guida di Bologna Servizi Cimiteriali è stato un errore. Forse anche una violazione della legge regionale del 2004. Dalla Regione Emilia-Romagna arriva una bocciatura della scelta da parte del Comune di formare la società in partnership con le imprese del settore e mettendo alla guida un amministratore delegato come Massimo Benetti, al di là delle responsabilità individuali che potrebbero emergere dall’inchiesta “Mondo sepolto” della Procura di Bologna.
A portare il tema in Assemblea legislativa è stato il Movimento 5 stelle, con una risoluzione in discussione insieme ad un documento del Pd sullo stesso argomento. Ma è proprio dalla maggioranza di centrosinistra che è arrivato un avallo alle posizioni espresse in aula dalla capogruppo M5s Silvia Piccinini. Cambiando ad dopo lo scandalo dei funerali il Comune “ha fatto una operazione di facciata. È necessario prendere provvedimenti su una società che viola almeno i principi della legge regionale. Questo assetto societario è assurdo“.
Tesi che è stata in qualche modo accolta dal dem Giuseppe Paruolo, che fu assessore alla sanità (con delega ai servizi cimiteriali) proprio negli anni successivi alla legge del 2004. “Ricordo bene l’attuazione della norma regionale sulla separazione tra i servizi cimiteriali e le onoranze funebri. Ho imparato poi dalla cronaca che a capo del servizio cimiteriale c’era il responsabile di un consorzio di imprese funerarie. È obbligatorio dire che non aveva senso. Il punto è effettivamente critico e bisogna capire come sia potuto avvenire. È onesto dire che il problema esiste e che serve una riflessione a tutto tondo“.
La discussione è in corso, ma il punto dovrebbe essere accolto all’interno della risoluzione di maggioranza al voto dell’assemblea, sentito anche l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, presente in aula.

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