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Napoli. Orrore al cimitero di Poggioreale: feti e arti umani lasciati nei depositi.

Scene da film horror nel cimitero di Poggioreale. Arti amputati e feti abbandonati in casse non isolate e in spregio a qualsiasi normativa del settore. È la denuncia di EFI, Eccellenza Funeraria Italiana, che ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale rea di non rispettare né i regolamenti vigenti in materia, né, tanto meno, la dignità dei defunti. Nei depositi del cimitero monumentale sono stipati resti umani che giacciono abbandonati per settimane prima di trovare definitiva sepoltura. L’odore è pestilenziale e le immagini, se possibile, destano ancora più impressione. Dalle piccole cassette di legno non sigillate come previsto dal regolamento di polizia mortuaria, infatti, colano residui di decomposizione e sangue umano. Scene degne del peggior film splatter anni ’80.
Il Comune non rispetta alcuna regola sulla giusta, igienica e dignitosa conservazione delle spoglie mortali”, denunciano Alessio Salvato e Gennaro Tammaro, rappresentanti del sindacato di categoria. “È una cosa che denunciamo da tempo. Le casse piccole visibili in foto sono destinate ai feti ed agli arti amputati. È follia pura che non si rispetti quanto giustamente impone la legge. I resti mortali vanno conservati in casse sigillate, e con targhette che identifichino nome e cognome, non delle semplici scritte a pennarello. La cosa assurda è che il deposito del Cimitero di Poggioreale è presidiato dalla Polizia Municipale che, quindi, dovrebbe essere a conoscenza della condizione sopra descritta. Se una cosa del genere l’avesse fatta un privato, state pur certi che sarebbero arrivate multe salatissime e provvedimenti che avrebbero portato fino alla chiusura dell’attività. Il Comune sembra poter lavorare in deroga a qualsiasi norma, anche di buon senso, quando si parla di cimiteri. E di dignità dei morti”.
Nel mese di aprile dello scorso anno l’allora assessore con delega ai cimiteri Alessandra Sardu aveva annunciato l’entrata in funzione, entro la fine del 2018, del forno crematorio di Santa Maria del Pianto. L’annuncio, però, non si è concretizzato in un reale avviamento dell’impianto che doveva servire anche a scongiurare situazioni come quelle che si stanno verificando nel deposito del cimitero di Poggioreale.
Il Comune ha da sempre un rapporto conflittuale con il tema cimiteriale, vuoi per incapacità, vuoi perché la delega è una patata bollente che passa di mano in mano togliendoci ogni possibilità di instaurare rapporti con interlocutori già di per sé restii. Si veda il forno crematorio: 20 anni per averne uno. Confidiamo ora nel rapporto con il nuovo dirigente che, a differenza dei predecessori, è riuscito a instaurare con le parti in causa un dialogo reale e speriamo utile per la città. Resta comunque da dire che un solo forno può sembrare un risultato importante, ma per la città di Napoli è totalmente insufficiente”.

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