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Morto Folco Portinari, intellettuale senza etichette.

Sono un letterato, e mi piacciono le parole. Quelle dei poeti, è ovvio, ed è altrettanto ovvio che faccia i conti con Orazio e con i suoi vini…”. Così Folco Portinari metteva insieme le sue due passioni, solo apparentemente lontanissime: la letteratura e l’enogastronomia. E così si spiega perché non si sa, quando si pensa a Portinari, se dare più peso all’autore, con Carlin Petrini, del “Manifesto” di Slow Food (era il 1987) o allo studioso o piuttosto alla voce del poeta che scriveva versi ironici fino al paradosso, ma carichi di umori morali e civili.

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