fbpx

Addio a don Luigi Destre, il prete del Monviso.

È morto nella sua casa a Paesana don Luigi Destre. Aveva 83 anni ed era parroco emerito di Crissolo da quando aveva lasciato l’incarico “ufficiale” dopo aver guidato la comunità del paese per quasi cinquant’anni ininterrottamente. In questo mezzo secolo era stato anche il sacerdote che aveva più volte celebrato messa in vetta al Monviso. Si contano 53 funzioni nell’ambito delle sue 120 salite sulla cima del Re di Pietra, durante due delle quali sono anche stati uniti in matrimonio appassionati di alpinismo. Era stato ordinato sacerdote a 24 anni e oltre ad essere parroco di Crissolo dal 1968 aveva ricoperto lo stesso incarico per la chiesa di San Claudio ad Ostana. La sua passione per l’alpinismo non si era limitata ad un’interpretazione “da sacerdote” perché per ben 25 anni era stato anche capo della stazione del Soccorso Alpino di Crissolo, partecipando a numerosissimi interventi di soccorso e, purtroppo, come amaramente talvolta ricordava, al recupero di salme dopo incidenti di montagna sul Viso. Nel settembre ’89 era toccato a don Destre il compito di fare da guida all’allora vescovo di Saluzzo monsignor Sebastiano Dho nel salire sulla vetta del Monviso, per officiarvi, primo vescovo della storia, la messa. Imitato, qualche anno fa, dall’ex vescovo Giuseppe Guerrini, come don Destre sacerdote appassionato di alpinismo, ed ora vescovo emerito della diocesi di Saluzzo. E ancora era stato don Luigi nel 2000, in occasione del Giubileo, a inaugurare il restauro della grande croce sulla punta del Viso. Dai francesi si era anche visto appioppare un soprannome non comune per un sacerdote, cioè quello di “grand diable du Mont Viso”, probabilmente per il coraggio e per la spavalderia con cui affrontava la montagna e forse anche perché gli capitava di bersagliare con qualche palla di neve alpinisti che stavano salendo sulla “sua montagna” quando si accorgeva che erano francesi. Nel 2015 era stato insignito del premio “Gianni Aimar, comunicare la Montagna”, per esser stato “un simbolo della montagna solidale”. Era anche Cavaliere della Repubblica.

Condividi
Indietro