La sua storia ha fatto giro dell’Italia e commosso un po’ tutti, la sua forza e la sua ostinazione, nonostante i suoi 91 anni, hanno fatto breccia nel cuore della gente che aveva sofferto con lui, ma alla fine “nonno Mariano” si è dovuto arrendere. Mariano Lucido è morto nel letto della casa di cura dove era stato trasferito a seguito dello sfratto divenuto esecutivo al termine di un lungo tira e molla giudiziario dovuto a una “faida familiare” che lo ha costretto a lasciare casa sua, nella zona di Partanna, dopo 60 anni. “Noi ti vogliamo ricordare così, con quel bel sorriso” si legge nella pagina nata sui social proprio per sostenere la sua causa. “Purtroppo tanta gente cattiva quel sorriso te l’ha tolto. Nonno Mariano, hai sofferto tantissimo e ci auguriamo che lassù troverai la serenità che non hai più avuto in questa terra. Buon viaggio grande uomo, che Dio ti possa accogliere tra le sue braccia”. Negli ultimi giorni le sue condizioni, già delicate da tempo e fiaccate da un problema oncologico, sono precipitate tanto da sfociare nel più triste degli epiloghi. L’ultimo tentativo di sgombero, previsto per il 7 settembre scorso, era stato rinviato per l’ennesima volta a causa di un aggravamento del suo quadro clinico. Appena una settimana dopo in via Diana, in quella casa contesa in una lite familiare per questioni di eredità e pignorata per debiti, sono tornati l’ufficiale giudiziario, i familiari, i sanitari del 118, le forze dell’ordine, l’amministratrice di sostegno e tutti gli altri attori coinvolti nella vicenda. Quindi lo sfratto del “nonno guerriero”, le cui immagini, a tratti anche crude, sono andate in onda sulla trasmissione televisiva “Le Iene”.
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