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Salerno. La Storia del Grande Cimitero Monumentale.

Il cimitero di Salerno è il più importante camposanto della città. Viene detto cimitero monumentale e si trova in località Brignano, nella zona nord della città. Già qualche secolo prima di Cristo, Salerno aveva una sua necropoli posta tra gli attuali edifici della scuola Vicinanza e del Palazzo di Giustizia. I primi cristiani seppellirono i loro morti nelle catacombe; poi, con l’accrescersi della nuova religione, esse non furono più sufficienti a contenere le salme, sicché si seppellirono nelle chiese. Dopo il concilio di Praga del 563, le inumazioni avvennero nei cimiteri che sorsero nei pressi dei templi e degli edifici sacri. Si continuò così fino alla famosa legge napoleonica che proibì le inumazioni nelle chiese. Infatti fino a poco tempo prima si usava la tecnica della “scolatura”: in un’apposita camera, i defunti venivano messi a sedere su di un buco attraverso il quale le interiora colavano in un sottostante putridume. I cadaveri così rinsecchiti venivano sepolti, accatastati l’uno sull’altro. Di qui il detto popolare “Puozzi sculà”.
La stessa legge napoleonica fu poi ripresa dal governo borbonico nell’anno 1816. Quindi al Comune di Salerno pervennero vive pressioni dal governo centrale di dotarsi di un cimitero idoneo e capace di soddisfare il fabbisogno della sua popolazione. L’editto del 1817, Ferdinando di Borbone, re di Napoli, disponeva che in ogni comune del Regno delle Due Sicilie dovesse sorgere un camposanto fuori dell’abitato. In tale occasione anche la città di Salerno stabilì di allestire due camposanti. Uno ad uso della popolazione cittadina, situato in località Il Fuso (attuale zona ad oriente di Via dei Principati), e l’altro in località Brignano, fuori delle mura cittadine. Nei primi anni Trenta del XX secolo, il primo cimitero è stato soppresso poiché collocato in zona di pieno sviluppo edilizio, ed al suo posto fu costruito il Liceo-Ginnasio “Tasso”. Le tombe monumentali conservate nella Cappella dei Canonici del vecchio cimitero furono quindi smontate e trasferite a Brignano, dove alcune di queste occupano il cosiddetto Recinto degli Uomini Illustri, mentre altri sono collocati nei viali adiacenti.
Nel 1825, nelle carceri di Salerno, nel reparto dei carcerati politici, una grave epidemia di tifo petecchiale provocò la morte di molti reclusi. Si rese necessario allora aprire un nuovo cimitero alla contrada Calcedonia. Il sito era posto tra l’attuale via Nizza e la via Costantino l’Africano, allora chiamata via Cannocchia, un poco verso l’attuale Piazza San Francesco. Questo suolo, però era stato prescelto ed espropriato proprio a sede del nuovo cimitero di Salerno. Soltanto nel 1914, allargato il vecchio cimitero dei villaggi, entrò in esercizio l’attuale camposanto a Brignano.

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