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Salerno. Migrante senza nome da 21 mesi all’obitorio.

Sulla targhetta della cella frigorifera è identificata come “marittima”. E anche gli addetti della sala mortuaria ormai la chiamano così. Non saprebbero come fare altrimenti, visto che chi sia stata non lo sa nessuno. E tutti ignorano come si sia chiamata. Di lei resta un corpo, dimenticato dal 5 ottobre del 2016 nella cella frigorifera dell’ospedale Ruggi d’Aragona. E rimane “marittima” come unico elemento che lega quel corpo esanime a una vita vissuta. Perché la giovane donna che si trova all’ospedale è stata dimenticata due volte: la prima quando è partita dal suo paese africano e dopo quando, dopo essere annegata tra le onde del Mediterraneo, non ha mai ricevuto degna sepoltura. L’anonima ragazza migrante è sbarcata in un telo a Salerno durante uno dei tanti sbarchi che si sono susseguiti. Era il quindicesimo.

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