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Catania. Cimitero: inchiesta sui cadaveri spariti dalle tombe.

Distruzione di cadavere in concorso e peculato. Ci sono voluti sette anni per chiudere l’inchiesta a proposito dello scandalo al cimitero di Catania. Una storia parallela e del tutto simile a quella che, iniziata nel 2009 e finita nel 2013, ha fatto tremare il camposanto etneo. L’avviso di chiusura delle indagini è datato gennaio 2018, ma la notifica alle nove persone coinvolte è arrivata soltanto alla fine di maggio. Le ipotesi di reato sono gravissime: avere fatto sparire illecitamente dei corpi dalla struttura monumentale catanese per riutilizzare gli spazi e metterci dentro nuovi cadaveri. Dove sarebbero finite quelle ossa non era chiaro nel 2011, quando questa seconda indagine è iniziata, e non è chiaro neanche adesso. Ma alla testa del presunto sistema irregolare ci sarebbe stato Walter Spina, ex responsabile tecnico-amministrativo dell’area cimiteriale, licenziato in quell’anno dall’amministrazione municipale per fatti che con l’inchiesta sui cadaveri non avevano nulla a che vedere. Due anni dopo (nel 2013, appunto) le manette scattano invece per i corpi spariti: all’epoca erano solo una decina, adesso i numeri sono lievitati di qualche centinaio.

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