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Napoli. Il cimitero monumentale ridotto a giungla e a parcheggio.

All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?” si chiedeva Ugo Foscolo nell’incipit del suo carme dei “Sepolcri”. Se il grande poeta potesse vivere al giorno d’oggi e facesse un giro in questi giorni nel monumentale cimitero di Poggioreale troverebbe tutt’altro che l’ombra dei cipressi. Ma sterpaglie, siepi, erbacce varie cresciute a dismisura e non potate da mesi. E attorno, come se non bastasse, decine di automobili parcheggiate in maniera selvaggia.

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