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Sant’Elpidio a Mare. Il funerale di Stefano Marilungo.

Vogliamo salutare così Stefano: Grazie Signore che ce lo hai donato“: il parroco don Enzo Niccolini ha voluto terminare con queste semplici parole, sottolineate dall’applauso di quanti gremivano la Collegiata, il rito funebre per Stefano Marilungo, l’impresario funebre barbaramente ucciso una settimana fa durante una tragica rapina. Il feretro era arrivato puntuale in piazza Matteotti, accolto dal sindaco Alessio Terrenzi e da tanti cittadini, amici di famiglia e semplici conoscenti. Poco dopo è arrivato il fratello Sergio, insieme alla compagna Nela e agli amici di sempre. La gente lo fermava in continuazione mentre percorreva la navata per esprimere le condoglianze o per una affettuosa stretta di mano e lui, più schivo e taciturno di sempre, ha ricambiato con un mesto “Grazie”. Il parroco Don Enzo ha scelto di impostare l’omelia per “un uomo buono, così lo voglio definire: un uomo buono“, come una lezione d’amore, perché “il male si può guarire solo con l’amore“. Gli stessi concetti che il vescovo Rocco Pennacchio ha affidato a un messaggio letto dal parroco: “Le aggressioni brutali ci sconvolgono e annebbiano la mente. L’unica risposta alla violenza è rimanere uniti e non cedere a sentimenti di vendetta“. I ringraziamenti di Sergio per la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione di tutta la città nei confronti della sua famiglia, sono stati riferiti dallo stesso parroco. Poi, si è composto il corteo dietro il carro funebre, per accompagnare Stefano nel suo ultimo viaggio.

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