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Gela. Manca un forno crematorio: i “viaggi” imposti pure ai morti.

In una città che da decenni fa i conti con i viaggi della speranza di centinaia di malati, che si muovono lungo la penisola, spinti dalla necessità di salvarsi da gravissime patologie, le trasferte sono imposte anche ai morti. Non c’è un forno crematorio attivo e così, anche negli ultimi giorni, i familiari di un uomo deceduto, che aveva già scelto di farsi cremare, ne hanno dovuto prendere atto e la salma è stata trasferita a Messina, proprio per essere cremata. La struttura per ospitare un impianto di questo tipo esiste nel cimitero di Farello, ma fino ad oggi nulla è stato fatto, nonostante la presenza di un sistema di cremazione delle salme sia prevista nel regolamento di polizia mortuaria. La questione potrebbe nuovamente finire in consiglio comunale.

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