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Ventimiglia. Morto asfissiato in casa con 51 piante di marijuana.

Un disoccupato di 35 anni, abitante in frazione Varase a Ventimiglia, è morto per una asfissia molto probabilmente provocata dal monossido di carbonio dovuto a una stufa a pellet e alle cinquantuno piante di marijuana che deteneva in casa. Due elementi che, secondo i primi rilievi del commissariato della città di confine, potrebbero aver azzerato l’ossigeno nella stanza. Il corpo del giovane è stato trovato riverso sul pavimento di casa e l’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia per meglio accertare le cause della morte. Sul posto è intervenuta la polizia che ha scoperto due serre di marijuana, per un totale di cinquantuno piante, nelle stanze dell’abitazione del trentacinquenne. Quest’ultimo, colpito da un solo piccolo precedente, dormiva in una delle due camere adibite a piantagione e laboratorio. Le coltivazioni erano ben tenute ed avevano tutto l’occorrente per la cura delle piante, a partire da un impianto luci. Gli agenti che stanno ricostruendo la vicenda hanno denunciato la compagna della vittima per la produzione di stupefacenti, in quanto a conoscenza della piantagione. Restano inoltre da chiarire gli eventuali canali di spaccio della droga.

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