È morta a 100 anni la leggenda del cinema francese Danielle Darrieux. L’attrice, scomparsa a Boix Le Roy, a ovest di Parigi, ha attraversato tutto il cinema sonoro d’oltralpe, anche se deve il suo esordio a una diva del muto, Marie Serta, che studiava canto dalla madre della Darrieux: è lei che le propone di presentare la figlia quattordicenne (era nata il 1 maggio 1917 a Bordeaux) a un’audizione per “Alle porte del gran mondo” (1931) di Wilhelm Thiele. Da allora la sua carriera (oltre 130 film) non si è più fermata, visto che l’ultimo film è del 2010 (“Pièce monté” di Denys Granier-Deferre), offrendo il suo ovale perfetto, le sue labbra carnose, la sua risata squillante e la sua aria un po’ “boudeuse” (dolcemente imbronciata, come poi si disse per la Bardot) a incarnare la donna francese sullo schermo, capace di passare indenne attraverso tanti decenni di cinema. E senza voler mai nascondere l’età.