È costato caro il “business del caro estinto” intrapreso da due fantasiose agenzie di pompe funebri dell’Emilia Romagna, sostenute dai necrofori dell’ospedale locale. Con una articolata sentenza depositata ieri (la numero 38426 del 1 agosto), la Cassazione ha riconosciuto il reato di associazione a delinquere a carico dei titolari delle agenzie rideterminando – per ciascuno di loro – la pena in un anno e otto mesi. Per i due è inoltre scattato il reato di corruzione.