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L’ultima beffa al “Gattopardo”: sulla lapide c’è una data di morte sbagliata.

Un giorno di luglio di sessanta anni fa moriva a Roma Giuseppe Tomasi, principe di Lampedusa, autore de “Il Gattopardo”. Oggi, come allora, ci sono quaranta gradi all’ombra del cipresso che protegge la sua tomba, al cimitero dei Cappuccini di Palermo dove la salma arrivò il 26 luglio, tre giorni dopo la sua morte. Forse sarà stato proprio “questo clima che ci infligge sei mesi di febbre” – come scriveva nel “Gattopardo” per spiegare l’indolenza siciliana – ad aver stordito l’impiegato comunale che comunicò la data della sua morte, scambiandola con quella dell’arrivo della salma in città. Non il 26 luglio, com’è scritto nella lapide, ma il 23.

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