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Milano. L’addio di Tamini ai suoi dipendenti. “Lascio per ricordo 4 milioni di euro”.

Li conosceva uno per uno. A tutti ha fatto passare quarti d’ora intensi, ma da ciascuno dei suoi dipendenti sapeva tirare fuori il meglio. Perché Luciano Tamini, classe 1932, in azienda era un motivatore, un leader che superava i dubbi con le decisioni. “Se non decidi sbagli di sicuro”, ripeteva ai suoi collaboratori.

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