É quanto hanno constatato centinaia di serbi recatisi a rendere omaggio ai propri cari. Kosovska Mitrovica, principale città del nord del Kosovo a maggioranza serba, è divisa in due dal fiume Ibar: un settore serbo a nord e uno albanese a sud, e i rapporti tra le rispettive popolazioni non sono dei migliori con frequenti incidenti e provocazioni a sfondo etnico-religioso. Nell’unica giornata dell’anno nella quale ai serbi è consentito di recarsi al loro cimitero di epoca jugoslava, nella parte albanese della città, vedere le tombe dei loro cari distrutte ha mandato tutti nello sconforto. “Ormai c’è ben poco ancora da distruggere, tutto ciò è opera di gente senza cuore, I morti non sono pericolosi” ha detto uno dei serbi al cimitero. E ha fatto notare come nel settore nord della città vi siano due cimiteri musulmani dove le sepolture avvengono senza problemi e nessuna tomba viene profanata.