San Paolo Jocelita non ha più lacrime per piangere perché in Venezuela sono diventate un lusso anche quelle. Nell’ospedale universitario, un tempo uno dei migliori di Caracas, per suo figlio Alfonso, 3 anni, i medici hanno detto che non c’è più nulla da fare. E non perché la sua leucemia sia incurabile, ma perché in città ormai non si trovano più neanche i farmaci per la chemio. Un destino tragico quello di Alfonso e di migliaia di pazienti venezuelani su tutti i più fragili, ovvero bambini e anziani che stanno precipitando ogni giorno che passa sempre più in basso insieme al Paese intero dove scarseggiano beni di prima necessità, farmaci e attrezzature mediche di ogni tipo. “Operiamo con le luci dei telefonini” denuncia uno dei chirurghi dell’ospedale, che chiede di non essere identificato per paura di rappresaglie. “Siamo al collasso, stiamo vivendo una situazione simile a quella della Siria“.