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“Il libro digitale dei morti”. L’immortalità digitale nei social network.

Presto, su Facebook, ci saranno più morti che vivi. Il social network ha già preso la forma di un cimitero digitale in costante ed inarrestabile crescita” ha detto la BBC nel marzo del 2016. In tutto il mondo esistono 30 milioni di profili di persone scomparse, cifra che cresce ad un ritmo di 8 000 decessi digitali al giorno. Un milione solo negli Stati Uniti d’America. Nel 2065 si registrerà il sorpasso, e gli account dei defunti trionferanno su quelli dei viventi. In Italia abbiamo 240 000 morti digitali in un anno, 650 bacheche lasciate ogni giorno.
Nel 2065 si registrerà il sorpasso, e gli account dei defunti trionferanno su quelli dei viventi. In Italia abbiamo 240 000 morti digitali in un anno, 650 bacheche lasciate ogni giorno. I profili commemorativi si moltiplicano, il lutto collettivo virtuale diviene sempre più intenso e partecipe, sorgono le prime chat per dialogare con i morti. La nostra vita online è destinata a sopravvivere a noi stessi? I nostri dati, le foto, i pensieri, persi nel web, non verranno mai cancellati?
Occorrerà probabilmente integrare nel testamento dovute istruzioni per la nostra eredità online. Esperto di investigazioni digitali e di diritto applicato alla rete, Giovanni Ziccardi approfondisce il meccanismo tra morte e vita digitale individuando due alternative: il diritto all’oblio in un sistema ove tutto è sempiterno o il sopravvivere alla propria morte. Alcuni esperimenti sulle intelligenze artificiali stanno sperimentando una vita surrogata in cui la nostra identità digitale potrà vivere in eterno, continuando ad interagire.
“Legacy

 Locker” propone di gestire la vita digitale dopo la morte. Alcuni di questi servizi inviano una e-mail al giorno e, se non ricevono un feedback, azionano la procedura scelta dall’utente: contattano gli eredi, inviano i codici di accesso ad una persona ben specificata, oppure avviano un processo di distruzione-cremazione di tutti i dati digitali per far sì che questi seguano, nella tomba, l’utente.
Ziccardi scruta il futuro delle nostre vite digitali, scrivendo un libro sorprendente, ricco e scorrevole, per aiutarci a sopravvivere in rete, o magari a eclissarsi nell’oblio.

fonte: news.fidelityhouse.eu

 

 

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