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Addio a Tarcisio Catanese. I funerali ad Altofonte.

Con un lungo e caloroso applauso tutta Altofonte ha salutato oggi per l’ultima volta Tarcisio Catanese, scomparso ieri improvvisamente a causa di un malore che non gli ha dato scampo, all’età di 49 anni. Una folla immensa si è data appuntamento nella chiesa madre del piccolo centro alle porte di Palermo per rendere omaggio ad un amico, ad un uomo stimato da tutti, prima che ad un ex campione del calcio. In pochi minuti la chiesa si è rivelata insufficiente per accogliere l’enorme fiume di gente che si è presentato per assistere alle esequie e così tanti amici di Tarcisio, pur con gli occhi gonfi, si sono assiepati anche all’esterno della parrocchia, pur di non mancare all’ultimo abbraccio ad un uomo del quale tutti parlavano bene. Presenti tanti rappresentati del mondo del calcio, il mondo che apparteneva a Catanese, compreso l’ex compagno di squadra del Parma di Nevio Scala, Luigi Apolloni, vicecampione del mondo ad Usa ’94. Presente anche Totò Antibo, indimenticato campione di atletica ed amico di Tarcisio. A Don Nino La Versa è toccato il difficile compito di scegliere le parole giuste per cercare di lenire l’enorme dolore dei familiari. Il sacerdote, che ha scelto la pagina del Vangelo della morte di Cristo, ha invitato tutti coloro che in questo momento sono fortemente provati per la scomparsa prematura di Tarcisio a fare ricorso alla fede per curare uno strazio interno che ha contagiato tutta la comunità altofontina. Tante le testimonianze d’affetto verso Tarcisio, un uomo universalmente stimato, del quale tutti hanno sottolineato l’umiltà, la semplicità, i piedi per terra, nonostante la grande popolarità, così come ha ricordato il sindaco Nino Di Matteo, che ha espresso il suo cordoglio a nome dell’intera comunità. Tra le tante testimonianze anche quella dei bambini della scuola calcio della “Fortitudo” ai quali Tarcisio Catanese, mettendo a disposizione la propria esperienza, insegnava i primi segreti del pallone sempre con quell’impegno, quella costanza e soprattutto con quel sorriso che tutti gli conoscevano. Al termine della funzione si è snodato un corteo silenzioso con la bara portata a spalla, al passaggio del quale le saracinesche sono state temporaneamente abbassate in segno di rispetto.

fonte: www.monrealenews.it

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