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La Polonia saluta l’eroe Lukasz, il camionista ucciso da Amri.

Ai funerali di Lukasz Urban, il camionista polacco ucciso dall’attentatore di Berlino, hanno partecipato tanti colleghi, nonché il presidente polacco Duda, un rappresentante del governo di Varsavia e un diplomatico tedesco: l’eroe Lukasz, 37 anni, riposa ora nel villaggio di Babie, Pomerania Occidentale, nel Nord-Ovest della Polonia. “Secondo me è un eroe perché ha combattuto fino alla fine. Lukasz era un uomo molto buono, non diceva mai di no a nessuno“, racconta l’amica d’infanzia di Lukasz, Danuta Jurewicz. “Abbiamo riconosciuto il suo camion in tv, sapevamo che era lui. Fino all’identificazione del corpo, ci speravamo. Lukasz era un ragazzo fantastico, si prendeva cura della sua famiglia in maniera esemplare“, aggiunge Zofia Zurek, parente della vittima. “Se non avesse preso il volante e non avesse buttato il camion contro l’albero, il camion si sarebbe schiantato a tutta velocità causando un massacro. Ha lottato fino a quando il camion non era fermo“, aggiunge un altro parente. Contrariamente alla prima ipotesi, Urban è stato ucciso con un’arma da fuoco prima dell’attentato. Secondo il suo datore di lavoro, ha provato comunque a opporsi all’aggressione di Anis Amri, il tunisino che il 19 dicembre si è impossessato del suo camion e l’ha lanciato contro un mercatino di Natale a Berlino; ciò sarebbe provato anche dalle numerose tumefazioni sul viso visibili in una fotografia mostrata dalla polizia.

fonte: www.askanews.it

 

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