“Disteso, fra bagliori di volti/ e parole sussurrate/ le persone più care/ davanti ai miei quadri/ i miei occhi/ che offrono presagi,/ un mezzo sorriso/ prima dell’ultimo respiro. Morire non è il problema./ É il non-esistere/ l’angoscioso dilemma. Cercate…per favore…poi…rotolata ai miei piedi/ la “scatola nera“ dei miei ultimi/ bellissimi pensieri”. Quanto l’ha accarezzata, nelle sue poesie, la morte. Quanto l’ha cantata, tema centrale della sua ricerca insieme allo scorrere, implacabile, del tempo. E poi è arrivata, inattesa, e se l’è portato via. Fabio Orlandini è morto venerdì notte, all’ospedale San Jacopo, dopo una malattia breve, implacabile e dolorosa.