Il generoso lascito testamentario disposto dall’ex fondatore e patron dei supermercati Esselunga, Bernardo Caprotti, a favore di Germana Chiodi, entrata nel gruppo poco più che maggiorenne come commessa e salita via via di grado e di funzione fino a diventare il vero snodo della direzione di Esselunga, ha scatenato una scia di commenti, alcuni anche piuttosto velenosetti perché, sì sa, l’invidia è una brezza gentile in grado di trasformarsi in un tornado in poco tempo. Ma quello di Caprotti non è il solo caso di un testamento che ha beneficiato soggetti estranei all’asse ereditario familiare. Nella maggior parte dei casi, da secoli, il principale beneficiario di questi gesti di generosità “post mortem” sono associazioni benefiche ed enti senza fine di lucro.
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