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Viterbo. La strage delle oche diventa un caso.

Inchieste, interrogazioni parlamentari e sanzioni amministrative. È una storia singolare quella che ruota intorno all’azienda agricola “Mannaggia all’oca”. Perché nel 2011, tra gli ulivi e i corsi d’acqua che circondano gli 11 ettari di terreno alle porte di Viterbo, centinaia di oche che costituivano la spina dorsale dell’allevamento erano morte. I proprietari dell’azienda, Patrizia Belli e il marito Ezio Rossi, assistevano inermi a quel fenomeno che, ben presto, avrebbe mandato in rovina la loro attività uccidendo circa 2000 volatili.

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