Mentre altri due italiani, Danilo Calonego e Bruno Cacace, sono stati rapiti in Libia, emerge una inquietante verità sull’uccisione di Salvatore Failla e Fausto Piano, i dipendenti della Bonatti catturati insieme a due colleghi (poi liberati) il 20 luglio 2015 nel Paese nordafricano e assassinati in marzo: dietro la loro morte, come rivela Panorama nel numero in edicola da giovedì 22 settembre, c’è infatti l’Isis. “Il sequestro dei quattro italiani era stato organizzato e portato avanti al 100 per cento dalla cellula tunisina dell’Isis di Sabrata (80 km ad ovest di Tripoli). Lo sappiamo con certezza perché abbiamo arrestato e interrogato le mogli dei terroristi responsabili del rapimento e i carcerieri sopravvissuti” ha riferito al settimanale Ahmed Ben Salem, portavoce della Forza di deterrenza, la polizia speciale di Tripoli. Una versione sempre negata dalle autorità italiane.
Libia. L’Isis dietro la morte degli ostaggi uccisi a marzo 2016.
21 Settembre 2016, 16:52
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