Da una torre della città, sotto cui si era radunata una folla da concerto rock, lui ringraziò gli astanti, scusandosi per il vento che aveva “turbato questa dizione, questo canto”, come disse per vanità. Poi, fece una dedica precisa. “Da ferito a morte, dedico questa lettura non ai morti, ma ai feriti dell’orrenda strage”. La strage è quella del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna. Lui è Carmelo Bene, che nel primo anniversario, il 31 luglio 1981, 35 anni fa, lesse alcuni canti della Divina commedia. Fu lì che Bene, nel buio della piazza interrotto da una Vergine illuminata, disse di essere apparso alla Madonna, con quella mitomania che solo un mito può coltivare. Il folle Ulisse, il conte Ugolino, Paolo e Francesca nella fiamma della sua voce prendono dannatamente vita.
Quando Carmelo Bene lesse Dante per commemorare la strage di Bologna-
2 Agosto 2016, 04:16
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