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Strage all’aeroporto di Istanbul. Il cellulare: telecamera di morte in diretta dalla tv.

Il tragico attentato all’aeroporto di Istanbul, messo in atto dai criminali dello Stato islamico, ha definitivamente sdoganato la morte in diretta. Il nuovo strumento che potenzialmente trasforma in tempo reale ogni persona in cronista e in editore di se stesso è il cellulare. Nonostante le carte deontologiche del giornalismo impediscano la diffusione di immagini troppo cruente, l’avanzare della tecnologia e la diffusione dei social network hanno spostato verso un limite ancora da raggiungere un concetto di violenza e di morte che sta diventando quotidianità all’ora dei pasti. L’immagine raccapricciante del terrorista che spara e quindi, dopo essere stato ferito, si fa saltare in aria, ha fatto il giro del mondo. A nulla è servito il tentativo di bloccare le immagini più sanguinose da parte del governo turco. Il futuro non si presenta sereno: tremendo è ciò che ci aspetta, tremendo è ciò che dovremo vedere sempre più spesso mentre si consuma attoniti un pasto, tremendo è quello che si annida nell’animo umano, misterioso scrigno del bene e del male.

Carlo Mariano Sartoris

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