C’è chi piange, chi il dolore lo ha sigillato, chi ha il sorriso isterico di chi sta per scoppiare. E chi sbraita, chi impreca, chi maledice tutto e tutti perché non si può, no, morire sul lavoro. E così, non molto lontano dalla pensione. L’addio a Carlo Morelli, l’operaio morto lunedì mattina in una segheria del marmo nella zona industriale di Massa, è stato un viaggio emotivo dal dolore alla rabbia e poi a ritroso dalla rabbia al dolore.