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Teneva le salme in frigo, impresario funebre nei guai.

Una guerra tra pompe funebri. Una guerra senza esclusione di colpi che è finita in Tribunale, ieri mattina. Macabra la ragione della contesa. Il titolare di un’agenzia dell’alta val di Fiemme è finito nei guai con l’accusa di omissione di atti d’ufficio perché, per risparmiare, non trasportava le salme destinate al forno crematorio di Bolzano il giorno stesso della morte, ma le teneva nel frigorifero destinato ai fiori e ne portava alcune tutte insieme nel capoluogo altoatesino. In questo modo risparmiava, appunto, sul viaggio ma, secondo la Procura, avrebbe violato anche il regolamento di polizia mortuaria secondo il quale le salme vanno trasferite in giornata al forno crematorio per ragioni igienico sanitarie. Ieri il titolare dell’agenzia di pompe funebri, che era difeso dall’avvocatessa Angelica Domenichelli, è stato assolto perché il fatto non sussiste.

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