20 marzo 1726. Muore Isaac Newton, il genio che rivoluzionò la scienza.

Isaac Newton nacque il 25 dicembre 1642 a Woolsthorpe, in Inghilterra.
Cresciuto in una famiglia modesta, dimostrò fin da giovane un grande talento per la matematica e la filosofia naturale.
Studiò al Trinity College di Cambridge, dove si immerse negli scritti di Copernico, Keplero e Cartesio.
Nel 1665, a causa della peste che colpì Londra, lasciò l’università e trascorse un periodo di isolamento a casa.
Durante questo tempo fece alcune delle scoperte più importanti della sua carriera, tra cui il teorema binomiale e il calcolo infinitesimale.
Scoperte e contributi scientifici
Newton è noto per aver gettato le basi della meccanica classica con il suo capolavoro Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, pubblicato nel 1687.
Qui formulò le tre leggi del moto e la legge di gravitazione universale, dimostrando matematicamente il movimento dei pianeti secondo le leggi di Keplero.
Oltre alla meccanica, diede contributi fondamentali in ottica, dimostrando che la luce bianca è composta da diversi colori e sviluppando la teoria corpuscolare della luce.
Progettò il primo telescopio riflettore, migliorando notevolmente le osservazioni astronomiche.
In matematica, sviluppò il calcolo differenziale e integrale in parallelo con Leibniz, dando vita a una lunga controversia sulla paternità della scoperta.
Il suo metodo delle flussioni divenne una base per l’analisi moderna.
Successo e ultimi anni
Nel 1696 abbandonò Cambridge per assumere la direzione della Zecca reale, dove attuò importanti riforme nel sistema monetario inglese.
Tre anni dopo ottenne la nomina a presidente della Royal Society, ruolo che ricoprì fino alla sua scomparsa.
Nel 1705 la regina Anna lo insignì del titolo di cavaliere, riconoscendo il suo straordinario contributo alla scienza.
Scelse di non sposarsi e dedicò la sua vita esclusivamente allo studio.
Verso la fine della sua esistenza approfondì la teologia, la cronologia biblica e l’alchimia, lasciando numerosi scritti su questi temi.
Morte e funerali
Isaac Newton morì il 20 marzo 1726 a Londra all’età di 84 anni.
Fu sepolto nell’Abbazia di Westminster con gli onori riservati ai più grandi uomini d’Inghilterra. Alexander Pope, poeta del tempo, gli dedicò un epitaffio celebre:
“Dio disse: ‘Che Newton sia!’ e luce fu.”
Isaac Newton nacque il 25 dicembre 1642 a Woolsthorpe, in Inghilterra.
Cresciuto in una famiglia modesta, dimostrò fin da giovane un grande talento per la matematica e la filosofia naturale.
Studiò al Trinity College di Cambridge, dove si immerse negli scritti di Copernico, Keplero e Cartesio.
Nel 1665, a causa della peste che colpì Londra, lasciò l’università e trascorse un periodo di isolamento a casa.
Durante questo tempo fece alcune delle scoperte più importanti della sua carriera, tra cui il teorema binomiale e il calcolo infinitesimale.
Scoperte e contributi scientifici
Newton è noto per aver gettato le basi della meccanica classica con il suo capolavoro Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, pubblicato nel 1687.
Qui formulò le tre leggi del moto e la legge di gravitazione universale, dimostrando matematicamente il movimento dei pianeti secondo le leggi di Keplero.
Oltre alla meccanica, diede contributi fondamentali in ottica, dimostrando che la luce bianca è composta da diversi colori e sviluppando la teoria corpuscolare della luce.
Progettò il primo telescopio riflettore, migliorando notevolmente le osservazioni astronomiche.
In matematica, sviluppò il calcolo differenziale e integrale in parallelo con Leibniz, dando vita a una lunga controversia sulla paternità della scoperta.
Il suo metodo delle flussioni divenne una base per l’analisi moderna.
Successo e ultimi anni
Nel 1696 abbandonò Cambridge per assumere la direzione della Zecca reale, dove attuò importanti riforme nel sistema monetario inglese.
Tre anni dopo ottenne la nomina a presidente della Royal Society, ruolo che ricoprì fino alla sua scomparsa.
Nel 1705 la regina Anna lo insignì del titolo di cavaliere, riconoscendo il suo straordinario contributo alla scienza.
Scelse di non sposarsi e dedicò la sua vita esclusivamente allo studio.
Verso la fine della sua esistenza approfondì la teologia, la cronologia biblica e l’alchimia, lasciando numerosi scritti su questi temi.
Morte e funerali
Isaac Newton morì il 20 marzo 1726 a Londra all’età di 84 anni.
Fu sepolto nell’Abbazia di Westminster con gli onori riservati ai più grandi uomini d’Inghilterra. Alexander Pope, poeta del tempo, gli dedicò un epitaffio celebre:
“Dio disse: ‘Che Newton sia!’ e luce fu.”