2 marzo 2018. La morte di Gillo Dorfles, factotum dell’arte.

Basterebbe un titolo per illustrare la notorietà di Gillo Dorfles nel panorama dell’arte contemporanea: Ultime tendenze nell’arte d’oggi. Questo volume, autentico best-seller nel settore, rappresenta una guida essenziale per chiunque voglia comprendere l’evoluzione dell’arte moderna.
Il pensiero e l’eredità di Gillo Dorfles
Dorfles, nato a Trieste il 12 aprile 1910, non è stato solo un critico d’arte e un professore universitario di estetica di fama internazionale, ma anche un artista. Docente presso le università di Milano, Firenze, Cagliari e Trieste, ha inoltre ricoperto il ruolo di visiting professor in prestigiose istituzioni accademiche estere.
La sua influenza si estende ben oltre la critica d’arte: fu infatti tra i fondatori del Movimento Arte Concreta (MAC) nel 1948, insieme a Monnet, Soldati e Munari. Questo gruppo artistico ricercava una purezza formale e un nuovo internazionalismo estetico. Nonostante la breve durata del movimento, Dorfles ne fu il principale teorico, contribuendo con scritti e conferenze alla sua diffusione.
Un artista e un critico visionario
Come pittore, le sue opere furono esposte in numerose occasioni, tra cui le due personali alla Libreria Salto di Milano (1949 e 1950) e diverse collettive del MAC, tra cui la mostra del 1951 alla Galleria Bompiani di Milano e la rassegna itinerante in Cile e Argentina nel 1952.
Nel 1954 entrò a far parte della sezione italiana del gruppo ESPACE, affiancando artisti del calibro di Munari, Monnini, Reggiani e Veronesi. Nel corso della sua carriera ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di dottore honoris causa dall’Università Autonoma Metropolitana di Città del Messico per i suoi studi sul valore estetico e antropologico dell’arte moderna.
Una produzione letteraria imprescindibile
La vastità del suo pensiero si riflette nelle oltre trenta pubblicazioni che ha realizzato nel corso di mezzo secolo. Tra i titoli più celebri spiccano:
- Il divenire delle arti
- Le oscillazioni del gusto
- Il Kitsch
- Nuovi riti nuovi miti
- L’intervallo perduto
Questi volumi testimoniano la sua straordinaria capacità di analisi e la sua inesauribile curiosità, che lo ha spinto a indagare non solo l’arte ma anche il design, la pubblicità, la moda e la fotografia.
Un’eredità culturale senza tempo
Gillo Dorfles si è spento a Milano il 2 marzo 2018, poche settimane prima di compiere 108 anni. Il suo contributo al mondo dell’arte e della cultura rimane inestimabile, un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia comprendere l’evoluzione dell’estetica contemporanea.
A distanza di anni dalla sua scomparsa, il suo pensiero continua a influenzare studiosi, artisti e appassionati, dimostrando che la sua opera e il suo approccio critico restano attuali e fondamentali per la comprensione del nostro tempo.
Basterebbe un titolo per illustrare la notorietà di Gillo Dorfles nel panorama dell’arte contemporanea: Ultime tendenze nell’arte d’oggi. Questo volume, autentico best-seller nel settore, rappresenta una guida essenziale per chiunque voglia comprendere l’evoluzione dell’arte moderna.
Il pensiero e l’eredità di Gillo Dorfles
Dorfles, nato a Trieste il 12 aprile 1910, non è stato solo un critico d’arte e un professore universitario di estetica di fama internazionale, ma anche un artista. Docente presso le università di Milano, Firenze, Cagliari e Trieste, ha inoltre ricoperto il ruolo di visiting professor in prestigiose istituzioni accademiche estere.
La sua influenza si estende ben oltre la critica d’arte: fu infatti tra i fondatori del Movimento Arte Concreta (MAC) nel 1948, insieme a Monnet, Soldati e Munari. Questo gruppo artistico ricercava una purezza formale e un nuovo internazionalismo estetico. Nonostante la breve durata del movimento, Dorfles ne fu il principale teorico, contribuendo con scritti e conferenze alla sua diffusione.
Un artista e un critico visionario
Come pittore, le sue opere furono esposte in numerose occasioni, tra cui le due personali alla Libreria Salto di Milano (1949 e 1950) e diverse collettive del MAC, tra cui la mostra del 1951 alla Galleria Bompiani di Milano e la rassegna itinerante in Cile e Argentina nel 1952.
Nel 1954 entrò a far parte della sezione italiana del gruppo ESPACE, affiancando artisti del calibro di Munari, Monnini, Reggiani e Veronesi. Nel corso della sua carriera ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di dottore honoris causa dall’Università Autonoma Metropolitana di Città del Messico per i suoi studi sul valore estetico e antropologico dell’arte moderna.
Una produzione letteraria imprescindibile
La vastità del suo pensiero si riflette nelle oltre trenta pubblicazioni che ha realizzato nel corso di mezzo secolo. Tra i titoli più celebri spiccano:
- Il divenire delle arti
- Le oscillazioni del gusto
- Il Kitsch
- Nuovi riti nuovi miti
- L’intervallo perduto
Questi volumi testimoniano la sua straordinaria capacità di analisi e la sua inesauribile curiosità, che lo ha spinto a indagare non solo l’arte ma anche il design, la pubblicità, la moda e la fotografia.
Un’eredità culturale senza tempo
Gillo Dorfles si è spento a Milano il 2 marzo 2018, poche settimane prima di compiere 108 anni. Il suo contributo al mondo dell’arte e della cultura rimane inestimabile, un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia comprendere l’evoluzione dell’estetica contemporanea.
A distanza di anni dalla sua scomparsa, il suo pensiero continua a influenzare studiosi, artisti e appassionati, dimostrando che la sua opera e il suo approccio critico restano attuali e fondamentali per la comprensione del nostro tempo.