2 marzo 1930. La morte di D. H. Lawrence, l’audace autore di “L’amante di Lady Chatterley”.

D. H. Lawrence, abbreviazione di David Herbert Lawrence, uno degli scrittori britannici più influenti del XX secolo. Conosciuto per la sua narrativa intensa e controversa, Lawrence con le sue opere ha esplorato i conflitti interiori, la natura umana e la libertà sessuale.
D. H. Lawrence: gli inizi e le prime opere
David Herbert Richards Lawrence nacque l’11 settembre 1885 a Eastwood, nel Nottinghamshire, in Inghilterra. Cresciuto in una famiglia umile, fu il quarto figlio di un minatore, Arthur John Lawrence, e di Lydia Beardsall, un’insegnante che esercitò una grande influenza sulla sua istruzione e sensibilità artistica.
Dopo aver frequentato le scuole locali, D.H. Lawrence proseguì gli studi all’Istituto Superiore Universitario di Nottingham e iniziò a lavorare come insegnante a Croydon. Parallelamente, si dedicava alla scrittura e nel 1907 pubblicò il suo primo racconto, “Preludio a un felice Natale”, sul Nottinghamshire Guardian.
Nel 1910, dopo la morte della madre, pubblicò il suo primo romanzo, “Il pavone bianco”, e poco dopo dovette lasciare l’insegnamento a causa della sua salute cagionevole. Nel 1912 incontrò Frieda von Richthofen, donna tedesca sposata, con cui iniziò una relazione che lo portò a viaggiare in tutta Europa. Questo rapporto influenzò profondamente la sua opera.
La carriera letteraria e l’esilio dalla Gran Bretagna
Durante la Prima Guerra Mondiale, D. H. Lawrence e Frieda si stabilirono in Cornovaglia, ma furono costretti a lasciarla nel 1917 a causa della loro opposizione al conflitto e della nazionalità tedesca di Frieda. In questo periodo, pubblicò opere fondamentali come “Figli ed amanti” (1913), “L’arcobaleno” (1915) e “Donne innamorate” (1920), che esplorano la complessità delle relazioni umane e la tensione tra desiderio e repressione sociale.
Con la fine della guerra, Lawrence e Frieda iniziarono un lungo periodo di viaggi che li portò in Italia, Australia, Messico e Stati Uniti. Durante questi anni, lo scrittore pubblicò il romanzo “Il serpente piumato” (1926) e la sua opera più famosa e controversa, “L’amante di Lady Chatterley” (1928), censurata per il linguaggio esplicito e le descrizioni delle relazioni intime tra i protagonisti.
D.H. Lawrence: gli ultimi anni, la malattia e la morte
Affetto da tubercolosi, D. H. Lawrence trascorse i suoi ultimi anni tra l’Italia, la Francia e la Svizzera, cercando un clima che potesse alleviare il suo stato di salute. Nel 1929, mentre si trovava a Parigi, scrisse il pamphlet “A proposito dell’amante di Lady Chatterley”, in risposta alle critiche e alle censure ricevute per il suo ultimo romanzo.
Nonostante le difficoltà fisiche, continuò a scrivere fino alla fine, completando “Apocalisse” nel settembre del 1929. Tuttavia, nel 1930 le sue condizioni peggiorarono drasticamente e fu ricoverato a Vence, in Francia, dove morì il 2 marzo all’età di soli 44 anni.
D.H. Lawrence è ricordato come un innovatore della letteratura moderna. I suoi scritti, profondamente introspettivi e spesso provocatori, hanno sfidato le convenzioni sociali e letterarie del suo tempo. LPP
D. H. Lawrence, abbreviazione di David Herbert Lawrence, uno degli scrittori britannici più influenti del XX secolo. Conosciuto per la sua narrativa intensa e controversa, Lawrence con le sue opere ha esplorato i conflitti interiori, la natura umana e la libertà sessuale.
D. H. Lawrence: gli inizi e le prime opere
David Herbert Richards Lawrence nacque l’11 settembre 1885 a Eastwood, nel Nottinghamshire, in Inghilterra. Cresciuto in una famiglia umile, fu il quarto figlio di un minatore, Arthur John Lawrence, e di Lydia Beardsall, un’insegnante che esercitò una grande influenza sulla sua istruzione e sensibilità artistica.
Dopo aver frequentato le scuole locali, D.H. Lawrence proseguì gli studi all’Istituto Superiore Universitario di Nottingham e iniziò a lavorare come insegnante a Croydon. Parallelamente, si dedicava alla scrittura e nel 1907 pubblicò il suo primo racconto, “Preludio a un felice Natale”, sul Nottinghamshire Guardian.
Nel 1910, dopo la morte della madre, pubblicò il suo primo romanzo, “Il pavone bianco”, e poco dopo dovette lasciare l’insegnamento a causa della sua salute cagionevole. Nel 1912 incontrò Frieda von Richthofen, donna tedesca sposata, con cui iniziò una relazione che lo portò a viaggiare in tutta Europa. Questo rapporto influenzò profondamente la sua opera.
La carriera letteraria e l’esilio dalla Gran Bretagna
Durante la Prima Guerra Mondiale, D. H. Lawrence e Frieda si stabilirono in Cornovaglia, ma furono costretti a lasciarla nel 1917 a causa della loro opposizione al conflitto e della nazionalità tedesca di Frieda. In questo periodo, pubblicò opere fondamentali come “Figli ed amanti” (1913), “L’arcobaleno” (1915) e “Donne innamorate” (1920), che esplorano la complessità delle relazioni umane e la tensione tra desiderio e repressione sociale.
Con la fine della guerra, Lawrence e Frieda iniziarono un lungo periodo di viaggi che li portò in Italia, Australia, Messico e Stati Uniti. Durante questi anni, lo scrittore pubblicò il romanzo “Il serpente piumato” (1926) e la sua opera più famosa e controversa, “L’amante di Lady Chatterley” (1928), censurata per il linguaggio esplicito e le descrizioni delle relazioni intime tra i protagonisti.
D.H. Lawrence: gli ultimi anni, la malattia e la morte
Affetto da tubercolosi, D. H. Lawrence trascorse i suoi ultimi anni tra l’Italia, la Francia e la Svizzera, cercando un clima che potesse alleviare il suo stato di salute. Nel 1929, mentre si trovava a Parigi, scrisse il pamphlet “A proposito dell’amante di Lady Chatterley”, in risposta alle critiche e alle censure ricevute per il suo ultimo romanzo.
Nonostante le difficoltà fisiche, continuò a scrivere fino alla fine, completando “Apocalisse” nel settembre del 1929. Tuttavia, nel 1930 le sue condizioni peggiorarono drasticamente e fu ricoverato a Vence, in Francia, dove morì il 2 marzo all’età di soli 44 anni.
D.H. Lawrence è ricordato come un innovatore della letteratura moderna. I suoi scritti, profondamente introspettivi e spesso provocatori, hanno sfidato le convenzioni sociali e letterarie del suo tempo. LPP