2 marzo 1895. La morte di Berthe Morisot, pittrice della luce.

Il 2 marzo 1895 moriva, a soli 54 anni, Berthe Morisot, una delle figure più importanti dell’Impressionismo e una pioniera della pittura al femminile.
Le origini e la formazione artistica
Berthe Marie Pauline Morisot nacque a Bourges, in Francia, il 14 gennaio 1841, in una famiglia dell’alta borghesia. Fin da giovane ricevette un’educazione privilegiata, che includeva lezioni private di arte. Insieme alla sorella Edma, studiò pittura sotto la guida di Joseph Guichard, il quale le incoraggiò a copiare le opere dei grandi maestri al Louvre. Successivamente, grazie all’influenza di Jean-Baptiste Camille Corot, si avvicinò alla pittura en plein air, sviluppando una sensibilità unica per la luce e il colore.
L’ingresso nel mondo dell’Impressionismo
Morisot iniziò a esporre le sue opere al Salon nel 1864, ricevendo critiche che evidenziavano l’influenza di Corot. Nel 1868 incontrò Édouard Manet, che divenne un amico e mentore. Posò per lui in celebri dipinti come Il balcone e Berthe Morisot con un mazzo di violette. Grazie alla vicinanza con Manet e con altri artisti come Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir e Claude Monet, Morisot aderì al movimento impressionista.
Uno stile unico e rivoluzionario
A differenza di molti suoi colleghi, Morisot concentrò la sua pittura su scene di vita quotidiana, ambienti domestici e ritratti femminili, caratterizzandoli con pennellate fluide e colori delicati. La sua opera La culla (1874), in cui ritrae la sorella Edma mentre osserva la figlia neonata, è un esempio emblematico della sua capacità di catturare l’intimità e l’emozione.
Un’artista in un mondo dominato dagli uomini
In un’epoca in cui la carriera artistica per una donna era considerata inappropriata, Morisot affrontò numerose critiche e ostacoli. Tuttavia, trovò sostegno in un circolo di artisti e intellettuali, tra cui lo scrittore Stéphane Mallarmé e il marito Éugène Manet, fratello minore di Édouard Manet, che sposò nel 1874.
Negli anni successivi continuò a esporre le sue opere nelle mostre impressioniste e in prestigiose gallerie come quella di Georges Petit e Paul Durand-Ruel. Durante un viaggio sull’Isola di Wight, produsse una serie di tele dedicate a paesaggi e scene di vita quotidiana.
L’ultimo periodo e l’eredità artistica
Nel 1892 la morte del marito segnò profondamente Berthe Morisot, che si allontanò progressivamente dalla pittura. Il 2 marzo 1895, all’età di 54 anni, morì a Parigi a causa di una congestione polmonare.
Oggi, Berthe Morisot è riconosciuta come una delle figure chiave dell’Impressionismo e una pioniera nell’affermazione delle donne nel mondo dell’arte. Le sue opere, esposte nei più grandi musei del mondo, continuano a ispirare generazioni di artisti e appassionati d’arte. LPP
Il 2 marzo 1895 moriva, a soli 54 anni, Berthe Morisot, una delle figure più importanti dell’Impressionismo e una pioniera della pittura al femminile.
Le origini e la formazione artistica
Berthe Marie Pauline Morisot nacque a Bourges, in Francia, il 14 gennaio 1841, in una famiglia dell’alta borghesia. Fin da giovane ricevette un’educazione privilegiata, che includeva lezioni private di arte. Insieme alla sorella Edma, studiò pittura sotto la guida di Joseph Guichard, il quale le incoraggiò a copiare le opere dei grandi maestri al Louvre. Successivamente, grazie all’influenza di Jean-Baptiste Camille Corot, si avvicinò alla pittura en plein air, sviluppando una sensibilità unica per la luce e il colore.
L’ingresso nel mondo dell’Impressionismo
Morisot iniziò a esporre le sue opere al Salon nel 1864, ricevendo critiche che evidenziavano l’influenza di Corot. Nel 1868 incontrò Édouard Manet, che divenne un amico e mentore. Posò per lui in celebri dipinti come Il balcone e Berthe Morisot con un mazzo di violette. Grazie alla vicinanza con Manet e con altri artisti come Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir e Claude Monet, Morisot aderì al movimento impressionista.
Uno stile unico e rivoluzionario
A differenza di molti suoi colleghi, Morisot concentrò la sua pittura su scene di vita quotidiana, ambienti domestici e ritratti femminili, caratterizzandoli con pennellate fluide e colori delicati. La sua opera La culla (1874), in cui ritrae la sorella Edma mentre osserva la figlia neonata, è un esempio emblematico della sua capacità di catturare l’intimità e l’emozione.
Un’artista in un mondo dominato dagli uomini
In un’epoca in cui la carriera artistica per una donna era considerata inappropriata, Morisot affrontò numerose critiche e ostacoli. Tuttavia, trovò sostegno in un circolo di artisti e intellettuali, tra cui lo scrittore Stéphane Mallarmé e il marito Éugène Manet, fratello minore di Édouard Manet, che sposò nel 1874.
Negli anni successivi continuò a esporre le sue opere nelle mostre impressioniste e in prestigiose gallerie come quella di Georges Petit e Paul Durand-Ruel. Durante un viaggio sull’Isola di Wight, produsse una serie di tele dedicate a paesaggi e scene di vita quotidiana.
L’ultimo periodo e l’eredità artistica
Nel 1892 la morte del marito segnò profondamente Berthe Morisot, che si allontanò progressivamente dalla pittura. Il 2 marzo 1895, all’età di 54 anni, morì a Parigi a causa di una congestione polmonare.
Oggi, Berthe Morisot è riconosciuta come una delle figure chiave dell’Impressionismo e una pioniera nell’affermazione delle donne nel mondo dell’arte. Le sue opere, esposte nei più grandi musei del mondo, continuano a ispirare generazioni di artisti e appassionati d’arte. LPP