2 aprile 1990. Muore Aldo Fabrizi, attore per vocazione.

Aldo Fabrizi nasce il 1º novembre 1905 a Roma, nel cuore popolare di Vicolo delle Grotte. Cresce in una famiglia modesta e, a soli undici anni, perde il padre, vetturino. Questo evento lo costringe a lasciare la scuola per sostenere la madre e le cinque sorelle, tra cui Elena, che diventerà celebre come la Sora Lella.
Nonostante le difficoltà, trova nella poesia e nel teatro la sua vera vocazione. Nel 1928 pubblica Lucciche ar sole, una raccolta di poesie in dialetto romanesco, e comincia a recitare i suoi versi nei piccoli teatri della capitale.
I primi successi tra palcoscenico e cinepresa
Nel 1931 debutta nei teatri romani come macchiettista con il nome d’arte “Fabrizio”. Le sue caricature dei tipi popolari romani conquistano rapidamente il pubblico. Nel 1937 fonda una compagnia teatrale tutta sua, dando spazio anche a un giovanissimo Alberto Sordi.
Il debutto sul grande schermo arriva nel 1942 con Avanti c’è posto…, seguito da pellicole iconiche come Campo de’ Fiori e L’ultima carrozzella.
Nel 1945 interpreta il coraggioso Don Morosini in Roma città aperta di Roberto Rossellini, capolavoro assoluto del neorealismo.
Gli anni d’oro tra cinema, amicizie e commedie
Negli anni Cinquanta e Sessanta, Aldo Fabrizi raggiunge l’apice della popolarità. Nel 1950 vince il Nastro d’argento come miglior attore per Prima comunione di Alessandro Blasetti.
Diventa una delle spalle più amate di Totò, con cui gira film indimenticabili come Guardie e ladri, I tartassati e Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi. Il rapporto con Totò è fatto di stima profonda e sincera amicizia.
Collabora anche con Peppino De Filippo in commedie brillanti come Signori, in carrozza! e Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo. Oltre alla recitazione, si cimenta con successo nella regia, firmando nove film, tra cui La famiglia Passaguai e Il maestro….
Il teatro e il successo internazionale
Aldo Fabrizi porta avanti una carriera teatrale ricca e appassionata. Nel 1962 interpreta Mastro Titta nella celebre commedia musicale Rugantino, in scena al Teatro Sistina. Lo spettacolo vola oltreoceano, arrivando anche a Broadway con grande successo.
Nel 1978 torna a interpretare Mastro Titta e, nel 1970, recita ne Al cavallino bianco al Teatro Verdi di Trieste.
La televisione, l’affetto del pubblico e la passione per la cucina
Esordisce in televisione nel 1959, ma è nel 1971 che conquista il piccolo schermo con Speciale per noi. Insieme ad Ave Ninchi, Paolo Panelli e Bice Valori, ripropone le sue amatissime macchiette. La sua ultima apparizione in TV risale al 1987, quando partecipa al G. B. Show con un monologo tratto da Rugantino.
Sposato con Beatrice Rocchi, in arte Reginella, ha due figli gemelli. Vive in via Arezzo, nel quartiere Nomentano, accanto all’amica Ave Ninchi. Grande amante della cucina romana, scrive poesie dedicate alla pasta e al buon cibo.
La morte e l’ultimo saluto
Aldo Fabrizi muore il 2 aprile 1990 nella sua casa romana, a causa di un’insufficienza cardiaca. Ha 84 anni e una carriera lunga, intensa e amatissima.
I funerali si celebrano nella basilica di San Lorenzo in Damaso, vicino a Campo de’ Fiori, tra la gente del quartiere, colleghi e amici. Viene sepolto al cimitero Monumentale del Verano.
Sulla sua tomba, l’epitaffio che aveva scelto: «Tolto da questo mondo troppo al dente».
Una frase che racchiude il suo spirito ironico, semplice e profondamente romano.
LPP
Aldo Fabrizi nasce il 1º novembre 1905 a Roma, nel cuore popolare di Vicolo delle Grotte. Cresce in una famiglia modesta e, a soli undici anni, perde il padre, vetturino. Questo evento lo costringe a lasciare la scuola per sostenere la madre e le cinque sorelle, tra cui Elena, che diventerà celebre come la Sora Lella.
Nonostante le difficoltà, trova nella poesia e nel teatro la sua vera vocazione. Nel 1928 pubblica Lucciche ar sole, una raccolta di poesie in dialetto romanesco, e comincia a recitare i suoi versi nei piccoli teatri della capitale.
I primi successi tra palcoscenico e cinepresa
Nel 1931 debutta nei teatri romani come macchiettista con il nome d’arte “Fabrizio”. Le sue caricature dei tipi popolari romani conquistano rapidamente il pubblico. Nel 1937 fonda una compagnia teatrale tutta sua, dando spazio anche a un giovanissimo Alberto Sordi.
Il debutto sul grande schermo arriva nel 1942 con Avanti c’è posto…, seguito da pellicole iconiche come Campo de’ Fiori e L’ultima carrozzella.
Nel 1945 interpreta il coraggioso Don Morosini in Roma città aperta di Roberto Rossellini, capolavoro assoluto del neorealismo.
Gli anni d’oro tra cinema, amicizie e commedie
Negli anni Cinquanta e Sessanta, Aldo Fabrizi raggiunge l’apice della popolarità. Nel 1950 vince il Nastro d’argento come miglior attore per Prima comunione di Alessandro Blasetti.
Diventa una delle spalle più amate di Totò, con cui gira film indimenticabili come Guardie e ladri, I tartassati e Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi. Il rapporto con Totò è fatto di stima profonda e sincera amicizia.
Collabora anche con Peppino De Filippo in commedie brillanti come Signori, in carrozza! e Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo. Oltre alla recitazione, si cimenta con successo nella regia, firmando nove film, tra cui La famiglia Passaguai e Il maestro….
Il teatro e il successo internazionale
Aldo Fabrizi porta avanti una carriera teatrale ricca e appassionata. Nel 1962 interpreta Mastro Titta nella celebre commedia musicale Rugantino, in scena al Teatro Sistina. Lo spettacolo vola oltreoceano, arrivando anche a Broadway con grande successo.
Nel 1978 torna a interpretare Mastro Titta e, nel 1970, recita ne Al cavallino bianco al Teatro Verdi di Trieste.
La televisione, l’affetto del pubblico e la passione per la cucina
Esordisce in televisione nel 1959, ma è nel 1971 che conquista il piccolo schermo con Speciale per noi. Insieme ad Ave Ninchi, Paolo Panelli e Bice Valori, ripropone le sue amatissime macchiette. La sua ultima apparizione in TV risale al 1987, quando partecipa al G. B. Show con un monologo tratto da Rugantino.
Sposato con Beatrice Rocchi, in arte Reginella, ha due figli gemelli. Vive in via Arezzo, nel quartiere Nomentano, accanto all’amica Ave Ninchi. Grande amante della cucina romana, scrive poesie dedicate alla pasta e al buon cibo.
La morte e l’ultimo saluto
Aldo Fabrizi muore il 2 aprile 1990 nella sua casa romana, a causa di un’insufficienza cardiaca. Ha 84 anni e una carriera lunga, intensa e amatissima.
I funerali si celebrano nella basilica di San Lorenzo in Damaso, vicino a Campo de’ Fiori, tra la gente del quartiere, colleghi e amici. Viene sepolto al cimitero Monumentale del Verano.
Sulla sua tomba, l’epitaffio che aveva scelto: «Tolto da questo mondo troppo al dente».
Una frase che racchiude il suo spirito ironico, semplice e profondamente romano.
LPP