19 marzo 2005. Muore John Zachary DeLorean, il visionario dell’auto sportiva.

John Zachary DeLorean nasce il 6 gennaio 1925 a Detroit, Michigan, in una famiglia di immigrati.
Suo padre, Zachary DeLorean, originario della Romania, lavora in fabbrica per la Ford Motor Company.
La madre, Kathryn Pribak, è di origini austro-ungariche e svolge vari lavori per mantenere la famiglia.
L’infanzia di John è segnata dalla separazione dei genitori e dal difficile rapporto con il padre, che trascorre gli ultimi anni della sua vita in una casa di cura per alcolisti.
Nonostante le difficoltà, DeLorean eccelle negli studi e ottiene una laurea in ingegneria meccanica.
Successivamente, completa un master in ingegneria industriale presso la Chrysler Institute of Engineering, prima di iniziare la sua carriera nel settore automobilistico.
L’ascesa alla General Motors
Dopo un breve periodo come assicuratore, trova impiego alla Packard, dove contribuisce allo sviluppo della trasmissione “Ultramatic”, una delle prime con scatola in alluminio.
Nel 1956, viene assunto dalla General Motors, dove la sua abilità nel design e nel marketing lo porta rapidamente a emergere.
Il suo più grande successo arriva nel 1964 con la Pontiac GTO, un’auto che segna l’inizio dell’era delle muscle car.
Grazie a questa intuizione, il marchio Pontiac raggiunge il terzo posto nelle vendite negli Stati Uniti.
Nel 1969, DeLorean diventa responsabile della Chevrolet, aumentando i profitti del marchio in modo significativo.
Nel 1973, raggiunge il vertice come vicepresidente della divisione auto e camion leggeri per il Nord America.
Tuttavia, le sue idee progressiste e il suo stile anticonformista entrano in conflitto con i vertici della General Motors.
Nel 1973, decide di lasciare l’azienda per inseguire un sogno personale.
La nascita della DeLorean Motor Company
Nel 1975, John DeLorean fonda la DeLorean Motor Company (DMC) con l’obiettivo di costruire un’auto sportiva rivoluzionaria.
Trasferisce la sede da Detroit a Irvine, California, e inizia a lavorare su un progetto ambizioso.
Il risultato è la DeLorean DMC-12, un’auto con carrozzeria in acciaio inox e le iconiche porte ad ala di gabbiano.
Prodotta a partire dal 1981, la DMC-12 attira subito l’attenzione, ma la sua produzione è segnata da problemi finanziari.
Nonostante il design innovativo, le vendite sono inferiori alle aspettative e l’azienda entra in crisi.
Nel 1982, DeLorean viene arrestato con l’accusa di traffico di droga, un caso che fa scalpore.
L’accusa sostiene che abbia tentato di finanziare la sua azienda attraverso il traffico di cocaina.
Dopo un lungo processo, nel 1984, viene assolto, ma la sua reputazione ne esce compromessa.
Nel frattempo, la DMC cessa la produzione e l’azienda fallisce.
Paradossalmente, la DeLorean DMC-12 diventa un’icona culturale grazie al suo ruolo da protagonista nel film “Ritorno al futuro” (1985).
Gli ultimi anni e la scomparsa
Dopo il fallimento della sua azienda, DeLorean non torna più nel settore automobilistico.
Trascorre gli anni successivi tra battaglie legali e progetti mai realizzati.
Il 19 marzo 2005, muore a Summit, New Jersey, all’età di 80 anni, a causa di un ictus.
John Zachary DeLorean nasce il 6 gennaio 1925 a Detroit, Michigan, in una famiglia di immigrati.
Suo padre, Zachary DeLorean, originario della Romania, lavora in fabbrica per la Ford Motor Company.
La madre, Kathryn Pribak, è di origini austro-ungariche e svolge vari lavori per mantenere la famiglia.
L’infanzia di John è segnata dalla separazione dei genitori e dal difficile rapporto con il padre, che trascorre gli ultimi anni della sua vita in una casa di cura per alcolisti.
Nonostante le difficoltà, DeLorean eccelle negli studi e ottiene una laurea in ingegneria meccanica.
Successivamente, completa un master in ingegneria industriale presso la Chrysler Institute of Engineering, prima di iniziare la sua carriera nel settore automobilistico.
L’ascesa alla General Motors
Dopo un breve periodo come assicuratore, trova impiego alla Packard, dove contribuisce allo sviluppo della trasmissione “Ultramatic”, una delle prime con scatola in alluminio.
Nel 1956, viene assunto dalla General Motors, dove la sua abilità nel design e nel marketing lo porta rapidamente a emergere.
Il suo più grande successo arriva nel 1964 con la Pontiac GTO, un’auto che segna l’inizio dell’era delle muscle car.
Grazie a questa intuizione, il marchio Pontiac raggiunge il terzo posto nelle vendite negli Stati Uniti.
Nel 1969, DeLorean diventa responsabile della Chevrolet, aumentando i profitti del marchio in modo significativo.
Nel 1973, raggiunge il vertice come vicepresidente della divisione auto e camion leggeri per il Nord America.
Tuttavia, le sue idee progressiste e il suo stile anticonformista entrano in conflitto con i vertici della General Motors.
Nel 1973, decide di lasciare l’azienda per inseguire un sogno personale.
La nascita della DeLorean Motor Company
Nel 1975, John DeLorean fonda la DeLorean Motor Company (DMC) con l’obiettivo di costruire un’auto sportiva rivoluzionaria.
Trasferisce la sede da Detroit a Irvine, California, e inizia a lavorare su un progetto ambizioso.
Il risultato è la DeLorean DMC-12, un’auto con carrozzeria in acciaio inox e le iconiche porte ad ala di gabbiano.
Prodotta a partire dal 1981, la DMC-12 attira subito l’attenzione, ma la sua produzione è segnata da problemi finanziari.
Nonostante il design innovativo, le vendite sono inferiori alle aspettative e l’azienda entra in crisi.
Nel 1982, DeLorean viene arrestato con l’accusa di traffico di droga, un caso che fa scalpore.
L’accusa sostiene che abbia tentato di finanziare la sua azienda attraverso il traffico di cocaina.
Dopo un lungo processo, nel 1984, viene assolto, ma la sua reputazione ne esce compromessa.
Nel frattempo, la DMC cessa la produzione e l’azienda fallisce.
Paradossalmente, la DeLorean DMC-12 diventa un’icona culturale grazie al suo ruolo da protagonista nel film “Ritorno al futuro” (1985).
Gli ultimi anni e la scomparsa
Dopo il fallimento della sua azienda, DeLorean non torna più nel settore automobilistico.
Trascorre gli anni successivi tra battaglie legali e progetti mai realizzati.
Il 19 marzo 2005, muore a Summit, New Jersey, all’età di 80 anni, a causa di un ictus.