19 aprile 1824. Muore George Byron, simbolo inquieto di un’epoca ribelle.

George Byron nasce a Londra il 22 gennaio 1788.
Cresce tra le ombre della nobiltà decaduta e la luce brillante di un talento fuori dal comune.
La sua infanzia è segnata da difficoltà economiche e da un rapporto tormentato con la madre, ma anche dalla precoce scoperta della poesia come rifugio e sfida.
Un poeta che incarna il Romanticismo più puro
Fin da giovane, George Byron si distingue per una personalità magnetica e scandalosa.
Ama la libertà, l’avventura, l’amore in tutte le sue forme.
Nel 1812, con la pubblicazione di Childe Harold’s Pilgrimage, diventa una celebrità.
Il pubblico rimane affascinato da quel poeta che sembra vivere in prima persona ogni emozione dei suoi versi.
La sua fama cresce insieme alle polemiche, alimentate da una vita sentimentale intensa e da scelte spesso controcorrente.
George Byron, ribelle nell’anima e nella vita
George Byron non è solo un artista, ma anche un uomo che combatte per i suoi ideali.
Lascia l’Inghilterra, stanco delle critiche e dei pettegolezzi, e viaggia in Europa, inseguendo il suo sogno di libertà.
In Italia trova ispirazione e passione, vivendo a Venezia, Ravenna e Pisa, dove stringe amicizie con intellettuali e patrioti.
Quando scoppia la guerra d’indipendenza greca contro l’Impero Ottomano, Byron non esita a partire.
Si mette al servizio della causa ellenica, investendo il suo denaro e la sua vita in una lotta che sente profondamente sua.
19 aprile 1824: l’addio a un’anima irrequieta
George Byron muore a Missolungi, in Grecia, il 19 aprile 1824, a soli 36 anni.
La malaria stronca il suo corpo, ma non spegne il mito.
I funerali in patria vengono negati a Westminster Abbey per timore della sua fama scandalosa, ma il popolo lo piange come un eroe.
George Byron nasce a Londra il 22 gennaio 1788.
Cresce tra le ombre della nobiltà decaduta e la luce brillante di un talento fuori dal comune.
La sua infanzia è segnata da difficoltà economiche e da un rapporto tormentato con la madre, ma anche dalla precoce scoperta della poesia come rifugio e sfida.
Un poeta che incarna il Romanticismo più puro
Fin da giovane, George Byron si distingue per una personalità magnetica e scandalosa.
Ama la libertà, l’avventura, l’amore in tutte le sue forme.
Nel 1812, con la pubblicazione di Childe Harold’s Pilgrimage, diventa una celebrità.
Il pubblico rimane affascinato da quel poeta che sembra vivere in prima persona ogni emozione dei suoi versi.
La sua fama cresce insieme alle polemiche, alimentate da una vita sentimentale intensa e da scelte spesso controcorrente.
George Byron, ribelle nell’anima e nella vita
George Byron non è solo un artista, ma anche un uomo che combatte per i suoi ideali.
Lascia l’Inghilterra, stanco delle critiche e dei pettegolezzi, e viaggia in Europa, inseguendo il suo sogno di libertà.
In Italia trova ispirazione e passione, vivendo a Venezia, Ravenna e Pisa, dove stringe amicizie con intellettuali e patrioti.
Quando scoppia la guerra d’indipendenza greca contro l’Impero Ottomano, Byron non esita a partire.
Si mette al servizio della causa ellenica, investendo il suo denaro e la sua vita in una lotta che sente profondamente sua.
19 aprile 1824: l’addio a un’anima irrequieta
George Byron muore a Missolungi, in Grecia, il 19 aprile 1824, a soli 36 anni.
La malaria stronca il suo corpo, ma non spegne il mito.
I funerali in patria vengono negati a Westminster Abbey per timore della sua fama scandalosa, ma il popolo lo piange come un eroe.