16 febbraio 1907. Muore Giosuè Carducci.

Giosuè Carducci nacque il 27 luglio 1835 a Valdicastello, in Versilia, da Michele Carducci, medico, e Ildegonda Celli.
La sua infanzia fu segnata dai continui spostamenti della famiglia a causa delle difficoltà economiche del padre. Crebbe tra Seravezza e Bolgheri, sviluppando una precoce passione per la letteratura e la storia.
Gli studi e la formazione
Trasferitosi a Firenze, Carducci frequentò le Scuole Pie di San Giovannino e successivamente la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si laureò nel 1856 in filosofia e filologia.
Qui consolidò il suo amore per i classici e sviluppò una forte avversione per il Romanticismo, che considerava troppo sentimentale.
L’insegnamento e le prime pubblicazioni
Dopo il conseguimento della laurea, Carducci iniziò la carriera di insegnante a San Miniato e, successivamente, nel 1860 ottenne la cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di Bologna.
Durante questi anni pubblicò le prime raccolte poetiche, tra cui le Rime e Levia Gravia, che riflettevano la sua adesione al Classicismo e un forte spirito patriottico.
L’impegno politico e culturale
Carducci fu un fervente sostenitore dell’unità d’Italia e delle idee laiche e anticlericali. In questo periodo compose l’Inno a Satana, un’opera provocatoria che celebrava il progresso contro l’oscurantismo religioso.
Nel 1862 aderì alla Massoneria e continuò a combattere con le sue poesie e i suoi scritti per la libertà e la modernizzazione dell’Italia.
Il riconoscimento internazionale
Negli anni successivi, Carducci consolidò la sua fama grazie a raccolte come Giambi ed Epodi, Rime Nuove e Odi Barbare, quest’ultima caratterizzata dall’uso dei metri classici latini.
Il suo contributo alla letteratura italiana gli valse numerosi riconoscimenti e nel 1890 venne nominato Senatore del Regno.
Nel 1906, ottenne il Premio Nobel per la Letteratura, diventando il primo italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento.
La morte e il funerale
Giosuè Carducci si spense il 16 febbraio 1907 a Bologna, all’età di 71 anni, a causa di una lunga malattia.
Il suo funerale fu un evento solenne, seguito da una grande folla di ammiratori, intellettuali e autorità.
Venne sepolto nel cimitero della Certosa di Bologna..
Giosuè Carducci nacque il 27 luglio 1835 a Valdicastello, in Versilia, da Michele Carducci, medico, e Ildegonda Celli.
La sua infanzia fu segnata dai continui spostamenti della famiglia a causa delle difficoltà economiche del padre. Crebbe tra Seravezza e Bolgheri, sviluppando una precoce passione per la letteratura e la storia.
Gli studi e la formazione
Trasferitosi a Firenze, Carducci frequentò le Scuole Pie di San Giovannino e successivamente la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si laureò nel 1856 in filosofia e filologia.
Qui consolidò il suo amore per i classici e sviluppò una forte avversione per il Romanticismo, che considerava troppo sentimentale.
L’insegnamento e le prime pubblicazioni
Dopo il conseguimento della laurea, Carducci iniziò la carriera di insegnante a San Miniato e, successivamente, nel 1860 ottenne la cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di Bologna.
Durante questi anni pubblicò le prime raccolte poetiche, tra cui le Rime e Levia Gravia, che riflettevano la sua adesione al Classicismo e un forte spirito patriottico.
L’impegno politico e culturale
Carducci fu un fervente sostenitore dell’unità d’Italia e delle idee laiche e anticlericali. In questo periodo compose l’Inno a Satana, un’opera provocatoria che celebrava il progresso contro l’oscurantismo religioso.
Nel 1862 aderì alla Massoneria e continuò a combattere con le sue poesie e i suoi scritti per la libertà e la modernizzazione dell’Italia.
Il riconoscimento internazionale
Negli anni successivi, Carducci consolidò la sua fama grazie a raccolte come Giambi ed Epodi, Rime Nuove e Odi Barbare, quest’ultima caratterizzata dall’uso dei metri classici latini.
Il suo contributo alla letteratura italiana gli valse numerosi riconoscimenti e nel 1890 venne nominato Senatore del Regno.
Nel 1906, ottenne il Premio Nobel per la Letteratura, diventando il primo italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento.
La morte e il funerale
Giosuè Carducci si spense il 16 febbraio 1907 a Bologna, all’età di 71 anni, a causa di una lunga malattia.
Il suo funerale fu un evento solenne, seguito da una grande folla di ammiratori, intellettuali e autorità.
Venne sepolto nel cimitero della Certosa di Bologna..