15 aprile 1764. Muore Madame de Pompadour: l’intelligenza dietro il trono di Luigi XV.

Madame de Pompadour nasce a Parigi il 29 dicembre 1721 come Jeanne-Antoinette Poisson.
È figlia di Luise Madeleine de La Motte, ricca ereditiera borghese, ma la paternità è avvolta nel mistero.
Cresce in convento, ma ben presto si fa notare nei salotti parigini.
Confrontandosi con artisti, filosofi e letterati, coltiva il suo spirito brillante.
Il soprannome “Reinette”, piccola regina, ne anticipa il destino.
Nel 1745, a un ballo per le nozze del Delfino, incontra Luigi XV.
È amore a prima vista: diventa la sua amante e riceve il titolo di Marchesa di Pompadour.
Il 14 settembre viene presentata ufficialmente a corte come maîtresse-en-titre.
Persino la regina accetta il suo ruolo, non avendo più legami affettivi con il re.
Madame de Pompadour: una donna al potere
La marchesa esercita un’influenza decisiva sulle nomine politiche e militari.
Familiari e amici ottengono incarichi chiave grazie alla sua intercessione.
Il suo potere oltrepassa i confini del regno, diventando noto in tutta Europa.
Nonostante l’opposizione della regina e dei figli del re, Luigi XV la difende strenuamente.
I detrattori non mancano: libelli satirici la attaccano senza pietà.
Ma la Pompadour resiste, anche quando le vicende personali la colpiscono duramente.
Soffre diversi aborti spontanei e viene bersagliata da critiche e pettegolezzi.
Nel 1749 si trasferisce in un appartamento al piano terra di Versailles, comunicante con quello del re.
Madame de Pompadour: mezza donna, mezza regina
Col tempo la passione tra Luigi XV e Jeanne-Antoinette si affievolisce.
Ma il legame affettivo e politico resta fortissimo.
Anche senza essere più la sua amante, Madame de Pompadour resta la consigliera più fidata del sovrano.
Nel 1750 riceve il titolo di duchessa.
Diventa a tutti gli effetti la “regina non incoronata” di Francia.
Mecenate e illuminista
Madame de Pompadour ama profondamente le arti.
Fonda una compagnia teatrale e ne fa parte lei stessa.
Nomina direttore il duca de La Vallière, protettore di Voltaire.
Il 30 dicembre 1747 va in scena L’enfant prodigue di Voltaire:
lo stesso autore scrive versi in onore della coppia reale, suscitando malumori a corte.
La marchesa sostiene pittori, scrittori, filosofi.
Tra loro non sceglie partiti: accoglie sia Voltaire che i suoi rivali.
Appoggia, seppur con discrezione, la pubblicazione dell’Encyclopédie di Diderot.
Nel 1755 si fa ritrarre accanto al quarto tomo dell’opera da Maurice Quentin de La Tour.
Pur difendendo la monarchia assoluta, simpatizza per le idee illuministe.
Una contraddizione solo apparente: vuole riformare per conservare.
L’artefice delle alleanze
Madame de Pompadour gioca un ruolo cruciale nella diplomazia europea.
Spinge la Francia a firmare il Trattato di Versailles con l’Austria nel 1756.
Un’alleanza storica suggellata nel 1770 con le nozze tra il Delfino Luigi Augusto e Maria Antonietta.
Dietro le quinte, la sua influenza è determinante.
L’ambasciatore austriaco von Starhemberg scrive:
“Dalla Pompadour dobbiamo aspettarci tutto. Vuole essere stimata e in effetti lo merita.”
La fine di una vita brillante
Jeanne-Antoinette Poisson muore il 15 aprile 1764 a Versailles. Aveva solo 42 anni.
Un edema polmonare acuto pone fine alla vita della donna più potente della Francia del XVIII secolo.
Muore prima di vedere i risultati duraturi delle sue manovre politiche.
Ma lascia la sua impronta nella storia della monarchia francese, della cultura e del pensiero europeo.
Laura Persico Pezzino
Madame de Pompadour nasce a Parigi il 29 dicembre 1721 come Jeanne-Antoinette Poisson.
È figlia di Luise Madeleine de La Motte, ricca ereditiera borghese, ma la paternità è avvolta nel mistero.
Cresce in convento, ma ben presto si fa notare nei salotti parigini.
Confrontandosi con artisti, filosofi e letterati, coltiva il suo spirito brillante.
Il soprannome “Reinette”, piccola regina, ne anticipa il destino.
Nel 1745, a un ballo per le nozze del Delfino, incontra Luigi XV.
È amore a prima vista: diventa la sua amante e riceve il titolo di Marchesa di Pompadour.
Il 14 settembre viene presentata ufficialmente a corte come maîtresse-en-titre.
Persino la regina accetta il suo ruolo, non avendo più legami affettivi con il re.
Madame de Pompadour: una donna al potere
La marchesa esercita un’influenza decisiva sulle nomine politiche e militari.
Familiari e amici ottengono incarichi chiave grazie alla sua intercessione.
Il suo potere oltrepassa i confini del regno, diventando noto in tutta Europa.
Nonostante l’opposizione della regina e dei figli del re, Luigi XV la difende strenuamente.
I detrattori non mancano: libelli satirici la attaccano senza pietà.
Ma la Pompadour resiste, anche quando le vicende personali la colpiscono duramente.
Soffre diversi aborti spontanei e viene bersagliata da critiche e pettegolezzi.
Nel 1749 si trasferisce in un appartamento al piano terra di Versailles, comunicante con quello del re.
Madame de Pompadour: mezza donna, mezza regina
Col tempo la passione tra Luigi XV e Jeanne-Antoinette si affievolisce.
Ma il legame affettivo e politico resta fortissimo.
Anche senza essere più la sua amante, Madame de Pompadour resta la consigliera più fidata del sovrano.
Nel 1750 riceve il titolo di duchessa.
Diventa a tutti gli effetti la “regina non incoronata” di Francia.
Mecenate e illuminista
Madame de Pompadour ama profondamente le arti.
Fonda una compagnia teatrale e ne fa parte lei stessa.
Nomina direttore il duca de La Vallière, protettore di Voltaire.
Il 30 dicembre 1747 va in scena L’enfant prodigue di Voltaire:
lo stesso autore scrive versi in onore della coppia reale, suscitando malumori a corte.
La marchesa sostiene pittori, scrittori, filosofi.
Tra loro non sceglie partiti: accoglie sia Voltaire che i suoi rivali.
Appoggia, seppur con discrezione, la pubblicazione dell’Encyclopédie di Diderot.
Nel 1755 si fa ritrarre accanto al quarto tomo dell’opera da Maurice Quentin de La Tour.
Pur difendendo la monarchia assoluta, simpatizza per le idee illuministe.
Una contraddizione solo apparente: vuole riformare per conservare.
L’artefice delle alleanze
Madame de Pompadour gioca un ruolo cruciale nella diplomazia europea.
Spinge la Francia a firmare il Trattato di Versailles con l’Austria nel 1756.
Un’alleanza storica suggellata nel 1770 con le nozze tra il Delfino Luigi Augusto e Maria Antonietta.
Dietro le quinte, la sua influenza è determinante.
L’ambasciatore austriaco von Starhemberg scrive:
“Dalla Pompadour dobbiamo aspettarci tutto. Vuole essere stimata e in effetti lo merita.”
La fine di una vita brillante
Jeanne-Antoinette Poisson muore il 15 aprile 1764 a Versailles. Aveva solo 42 anni.
Un edema polmonare acuto pone fine alla vita della donna più potente della Francia del XVIII secolo.
Muore prima di vedere i risultati duraturi delle sue manovre politiche.
Ma lascia la sua impronta nella storia della monarchia francese, della cultura e del pensiero europeo.
Laura Persico Pezzino