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13 ottobre 1972. I sopravvissuti delle Ande.

Un Fokker Fairchild FH-227D della Fuerza Aerea Uruguayana, in volo per Santiago del Cile, si schianta su un roccione delle Ande perdendo un’ala e, successivamente, l’altra. Delle quarantacinque persone a bordo, diciotto muoiono nel disastro. In undici perdono la vita successivamente per il freddo, gli stenti e le ferite.
Dopo settimane di stenti, in cui i sedici superstiti si cibano dei corpi dei compagni, due dei sopravvissuti, Roberto Canessa e Ferando Parrado, attraversano a piedi le Ande per cercare i soccorsi che arrivano dopo 72 giorni dalla tragedia. Ormai nel Paese si erano completamente perse le speranze di ritrovare qualche sopravvissuto.

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