12 aprile 1975. Muore Joséphine Baker, musica, danza e libertà.

Joséphine Baker: la pantera d’ebano che conquistò Parigi
Joséphine Baker non è stata solo una cantante. Non è stata solo una ballerina.
È stata un fenomeno. Una forza della natura che ha infranto barriere razziali, confini geografici e convenzioni sociali.
Nata negli Stati Uniti, esplose nella Parigi degli anni Venti con il suo stile audace, magnetico, sensuale.
Con un solo sguardo, un solo movimento, catturava l’anima del pubblico.
Dalla Revue Nègre al Folies Bergère, ogni sua esibizione era leggenda.
Diva e combattente
Ma Josephine era molto più di una performer.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, usò la sua fama come copertura per spiare per la Resistenza francese.
Nascondeva messaggi nei suoi spartiti, attraversava confini con documenti segreti, rischiava tutto per la libertà.
Per questo la Francia la ricoprì di onori:
-
la Croce di Guerra,
-
la Medaglia della Resistenza,
-
e fu nominata cavaliere della Legion d’onore.
E non dimentichiamo il suo impegno per i diritti civili: amica di Martin Luther King, adottò dodici bambini di diverse etnie, creando la sua “tribù arcobaleno” come esempio vivente di armonia e fratellanza.
L’ultimo addio a una leggenda
Il 12 aprile 1975, Joséphine Baker moriva a Parigi, lasciando un vuoto nel cuore della cultura mondiale.
Aveva 68 anni e si era appena esibita in uno spettacolo celebrativo per i suoi 50 anni di carriera.
Il funerale si svolse nella chiesa della Madeleine, dove oltre 20.000 persone vennero a salutarla un’ultima volta.
Un’onda d’amore, di rispetto, di gratitudine.
La Francia le rese onori militari con una salva di 21 colpi di cannone, rendendola la prima donna statunitense a ricevere tali onori.
Tra i presenti c’erano personalità del calibro di:
-
Grace Kelly, sua grande amica,
-
il ministro della cultura Michel Guy,
-
il generale Alain de Boissieu, Gran Cancelliere della Legion d’onore,
-
e l’attrice Sophia Loren.
Sepolta con l’uniforme e le medaglie
Dopo la cerimonia, Josephine Baker fu sepolta nel cimitero del Principato di Monaco,
indossando con fierezza l’uniforme militare francese e le medaglie ricevute per il suo eroismo.
Una donna che ha danzato tra i riflettori e ha combattuto nell’ombra,
una voce che ha scaldato teatri e ispirato rivoluzioni.
Joséphine non è mai appartenuta a un solo mondo:
era musica, era lotta, era amore.
Ricordare Joséphine Baker oggi
A 50 anni dalla scomparsa il ricordo di Josephine Baker è più vivo che mai.
Nel 2021 è stata anche accolta nel Pantheon di Parigi, tra le grandi figure della storia di Francia.
Ancora una volta, il suo posto è tra gli immortali.
LPP
Joséphine Baker: la pantera d’ebano che conquistò Parigi
Joséphine Baker non è stata solo una cantante. Non è stata solo una ballerina.
È stata un fenomeno. Una forza della natura che ha infranto barriere razziali, confini geografici e convenzioni sociali.
Nata negli Stati Uniti, esplose nella Parigi degli anni Venti con il suo stile audace, magnetico, sensuale.
Con un solo sguardo, un solo movimento, catturava l’anima del pubblico.
Dalla Revue Nègre al Folies Bergère, ogni sua esibizione era leggenda.
Diva e combattente
Ma Josephine era molto più di una performer.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, usò la sua fama come copertura per spiare per la Resistenza francese.
Nascondeva messaggi nei suoi spartiti, attraversava confini con documenti segreti, rischiava tutto per la libertà.
Per questo la Francia la ricoprì di onori:
-
la Croce di Guerra,
-
la Medaglia della Resistenza,
-
e fu nominata cavaliere della Legion d’onore.
E non dimentichiamo il suo impegno per i diritti civili: amica di Martin Luther King, adottò dodici bambini di diverse etnie, creando la sua “tribù arcobaleno” come esempio vivente di armonia e fratellanza.
L’ultimo addio a una leggenda
Il 12 aprile 1975, Joséphine Baker moriva a Parigi, lasciando un vuoto nel cuore della cultura mondiale.
Aveva 68 anni e si era appena esibita in uno spettacolo celebrativo per i suoi 50 anni di carriera.
Il funerale si svolse nella chiesa della Madeleine, dove oltre 20.000 persone vennero a salutarla un’ultima volta.
Un’onda d’amore, di rispetto, di gratitudine.
La Francia le rese onori militari con una salva di 21 colpi di cannone, rendendola la prima donna statunitense a ricevere tali onori.
Tra i presenti c’erano personalità del calibro di:
-
Grace Kelly, sua grande amica,
-
il ministro della cultura Michel Guy,
-
il generale Alain de Boissieu, Gran Cancelliere della Legion d’onore,
-
e l’attrice Sophia Loren.
Sepolta con l’uniforme e le medaglie
Dopo la cerimonia, Josephine Baker fu sepolta nel cimitero del Principato di Monaco,
indossando con fierezza l’uniforme militare francese e le medaglie ricevute per il suo eroismo.
Una donna che ha danzato tra i riflettori e ha combattuto nell’ombra,
una voce che ha scaldato teatri e ispirato rivoluzioni.
Joséphine non è mai appartenuta a un solo mondo:
era musica, era lotta, era amore.
Ricordare Joséphine Baker oggi
A 50 anni dalla scomparsa il ricordo di Josephine Baker è più vivo che mai.
Nel 2021 è stata anche accolta nel Pantheon di Parigi, tra le grandi figure della storia di Francia.
Ancora una volta, il suo posto è tra gli immortali.
LPP