10 aprile 2024. Muore O. J. Simpson, tra gloria e scandali.

O. J. Simpson, nome abbreviato di Orenthal James Simpson nasce il 9 luglio 1947 a San Francisco.
La sua infanzia è segnata dal rachitismo, che lo costringe a portare tutori alle gambe fino a cinque anni.
Cresce nel quartiere povero di Potrero Hill, dove entra in contatto con la criminalità locale.
I genitori divorziano quando è ancora bambino e viene cresciuto dalla madre Eunice.
Il padre Jimmy, noto chef e drag queen, fa coming out poco prima di morire di AIDS.
Durante l’adolescenza, Simpson entra in una gang e finisce brevemente in carcere.
L’ascesa nel football americano
Sin dai tempi del liceo dimostra un talento eccezionale nello sport.
Prosegue il suo percorso alla University of Southern California, dove si afferma come running back degli USC Trojans.
Durante l’ultima stagione universitaria, nel 1968, conquista l’Heisman Trophy e viene eletto atleta dell’anno.
L’anno successivo viene selezionato come prima scelta assoluta al Draft NFL dai Buffalo Bills.
Nel 1973 scrive la storia diventando il primo a correre oltre 2.000 yard in sole 14 partite stagionali.
Chiude la carriera professionistica nel 1979 indossando la maglia dei San Francisco 49ers.
Viene infine inserito sia nella Pro Football Hall of Fame che nella College Football Hall of Fame.
Dal campo allo schermo
Ancora prima di ritirarsi, inizia a recitare in film come L’inferno di cristallo e Capricorn One.
Ottiene popolarità mondiale con il ruolo dell’agente Nordberg nella serie Una pallottola spuntata.
Fonda la casa di produzione Orenthal Productions nel 1979.
Partecipa anche a programmi TV come Goldie and the Boxer e Juiced, una candid camera trasmessa nel 2006.
È ospite di Saturday Night Live e lavora come commentatore per NBC e Monday Night Football.
Il processo del secolo
Il 13 giugno 1994, l’ex moglie Nicole Brown e l’amico Ronald Goldman vengono trovati uccisi.
O. J. Simpson è accusato del duplice omicidio.
La sua fuga in diretta TV a bordo di una Ford Bronco bianca fa il giro del mondo.
Nel 1995 viene assolto, ma nel 1997 è ritenuto colpevole in sede civile.
Il caso divide l’opinione pubblica e segna una frattura nella società americana.
La condanna del 2008
Nel 2007 viene arrestato per rapina e sequestro in una camera d’hotel a Las Vegas.
Simpson sostiene di voler recuperare cimeli personali sottrattigli in passato.
Nel 2008 è condannato a 33 anni di carcere, con 9 anni minimi senza libertà vigilata.
Nel 2017 viene scarcerato e vive gli ultimi anni in libertà vigilata.
Vita privata
Simpson si sposa due volte.
Dal primo matrimonio con Marguerite Whitley ha tre figli: Arnelle, Jason e Aaren, morta a due anni.
Dal secondo con Nicole Brown nascono Sydney e Justin.
Il rapporto con Nicole si conclude nel 1992 con un divorzio segnato da tensioni.
Morte e funerali di O. J. Simpson
O. J. Simpson muore il 10 aprile 2024 a Las Vegas per un cancro alla prostata.
Negli ultimi mesi si era ritirato dalla vita pubblica.
I funerali si tengono in forma privata, alla presenza della famiglia.
Il suo nome resta legato a una storia fatta di gloria sportiva, successo mediatico e dramma giudiziario.
O. J. Simpson, nome abbreviato di Orenthal James Simpson nasce il 9 luglio 1947 a San Francisco.
La sua infanzia è segnata dal rachitismo, che lo costringe a portare tutori alle gambe fino a cinque anni.
Cresce nel quartiere povero di Potrero Hill, dove entra in contatto con la criminalità locale.
I genitori divorziano quando è ancora bambino e viene cresciuto dalla madre Eunice.
Il padre Jimmy, noto chef e drag queen, fa coming out poco prima di morire di AIDS.
Durante l’adolescenza, Simpson entra in una gang e finisce brevemente in carcere.
L’ascesa nel football americano
Sin dai tempi del liceo dimostra un talento eccezionale nello sport.
Prosegue il suo percorso alla University of Southern California, dove si afferma come running back degli USC Trojans.
Durante l’ultima stagione universitaria, nel 1968, conquista l’Heisman Trophy e viene eletto atleta dell’anno.
L’anno successivo viene selezionato come prima scelta assoluta al Draft NFL dai Buffalo Bills.
Nel 1973 scrive la storia diventando il primo a correre oltre 2.000 yard in sole 14 partite stagionali.
Chiude la carriera professionistica nel 1979 indossando la maglia dei San Francisco 49ers.
Viene infine inserito sia nella Pro Football Hall of Fame che nella College Football Hall of Fame.
Dal campo allo schermo
Ancora prima di ritirarsi, inizia a recitare in film come L’inferno di cristallo e Capricorn One.
Ottiene popolarità mondiale con il ruolo dell’agente Nordberg nella serie Una pallottola spuntata.
Fonda la casa di produzione Orenthal Productions nel 1979.
Partecipa anche a programmi TV come Goldie and the Boxer e Juiced, una candid camera trasmessa nel 2006.
È ospite di Saturday Night Live e lavora come commentatore per NBC e Monday Night Football.
Il processo del secolo
Il 13 giugno 1994, l’ex moglie Nicole Brown e l’amico Ronald Goldman vengono trovati uccisi.
O. J. Simpson è accusato del duplice omicidio.
La sua fuga in diretta TV a bordo di una Ford Bronco bianca fa il giro del mondo.
Nel 1995 viene assolto, ma nel 1997 è ritenuto colpevole in sede civile.
Il caso divide l’opinione pubblica e segna una frattura nella società americana.
La condanna del 2008
Nel 2007 viene arrestato per rapina e sequestro in una camera d’hotel a Las Vegas.
Simpson sostiene di voler recuperare cimeli personali sottrattigli in passato.
Nel 2008 è condannato a 33 anni di carcere, con 9 anni minimi senza libertà vigilata.
Nel 2017 viene scarcerato e vive gli ultimi anni in libertà vigilata.
Vita privata
Simpson si sposa due volte.
Dal primo matrimonio con Marguerite Whitley ha tre figli: Arnelle, Jason e Aaren, morta a due anni.
Dal secondo con Nicole Brown nascono Sydney e Justin.
Il rapporto con Nicole si conclude nel 1992 con un divorzio segnato da tensioni.
Morte e funerali di O. J. Simpson
O. J. Simpson muore il 10 aprile 2024 a Las Vegas per un cancro alla prostata.
Negli ultimi mesi si era ritirato dalla vita pubblica.
I funerali si tengono in forma privata, alla presenza della famiglia.
Il suo nome resta legato a una storia fatta di gloria sportiva, successo mediatico e dramma giudiziario.