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“Perché l’ha fatto?”. Superare il dolore di un suicidio.

 

Quella che brucia e strazia di più è sempre la stessa domanda: “Perché?”. “Perché l’ha fatto?”, “Perché non mi ha chiesto aiuto?”, “Perché non me ne sono accorto prima?”, “Perché il mio aiuto non è servito?”, “Perché il mio amore non gli è bastato?”, “Perché ha voluto abbandonarmi?”, “Perché non sono abbastanza importante da continuare a vivere per me?”: sono i dolorosi tormenti senza risposta di chi perde una persona cara per suicidio. Tutte le morti richiedono ai superstiti di attraversare il faticoso percorso del lutto, in cui si succedono fasi ed emozioni tipiche, dallo shock e l’incredulità iniziali, alla rabbia e alla disperazione, dalla paura all’impotenza, dal senso di colpa alla tristezza, per poi approdare all’accettazione e alla riorganizzazione della propria vita.

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