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Morto Giovanni Sartori, politologo fuori dagli schemi.

Fra i numerosi talenti del politologo Giovanni Sartori, scomparso poco prima di compiere 93 anni, spiccava la capacità di coniugare eccellenza scientifica ed efficacia comunicativa. Aveva insegnato nelle più prestigiose università americane e i suoi libri erano tradotti in tutto il mondo: a lui si deve tra l’altro la più convincente descrizione teorica del sistema politico italiano. Ma era anche un editorialista e un polemista estroso e brillante come pochi, sorretto in questo anche da un sulfureo spiritaccio toscano: aveva inventato i termini “Mattarellum” e “Porcellum”, entrati nell’uso comune per designare le leggi elettorali succedutesi in Italia dopo la svolta d’inizio anni Novanta, e per il fenomeno del berlusconismo aveva coniato la definizione forse un po’ calcata, ma indubbiamente suggestiva, di “sultanato”. Impartiva ai leader di partito e di governo severe lezioni di politologia e diritto costituzionale, ma amava trattare in modo brioso e tagliente, nei suoi libri e sulle colonne del “Corriere”, anche altri temi: multiculturalismo, equilibri ambientali, statuto dell’embrione.

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