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Le bugie di Caronte.

Siamo lieti che l’aneddoto dei “due muratori all’osteria” che avevamo proposto più di un anno fa abbia avuto un così tale impatto che ancora oggi Caronte lo ricorda e lo ripropone aggiustando il tiro come se chi scrive fosse uno dei due soggetti ubriachi. Ci sto: importante è che il messaggio sia a suo tempo andato a segno!

Tanti altri aforismi potremmo suggerire a Caronte perché ne faccia “buon uso” in futuro, ma ci limiteremo ad una citazione di Philip Chesterfield che recita come “il dir menzogne è l’unica arte della bassa capacità e il solo rifugio dei vili”. E l’uso della menzogna, purtroppo, è una delle costanti caratteristiche di Caronte!

Si mente spudoratamente, oltre ogni evidenza, nel ricostruire ciò che è avvenuto nell’ambito del “defunto” Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana al quale abbiamo presenziato in quanto invitati dalle due Federazioni, evitando accuratamente i pranzi conviviali fra le stesse e negando con fermezza, così come tutti gli altri soggetti seduti a quel tavolo, di dover mettere mano al portafoglio per sostenere costi ritenuti incomprensibili e inaccettabili.

Si mente affermando che abbiamo sostenuto la bozza di proposta elaborata avendola pubblicata sul nostro sito istituzionale: lo abbiamo fatto per garantire ai nostri utenti tempestività e completezza di informazione, non perché ne condividessimo tutti i contenuti. E che questi fossero per lo meno discutibili lo dimostra l’impianto legislativo attualmente al vaglio della XII Commissione del Senato e in attesa di raccogliere, entro il prossimo 15 novembre, possibili emendamenti ritenuti necessari …

Si mente sul lavoro intermittente definito “precario” omettendo che l’unico Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore funerario che lo contempla è quello di Asnaf&AS mentre l’altro, quello di Feniof, lo prevede per l’assunzione di “addobbatori per cerimonie civili e religiose” (articolo 46, Regio Decreto 1923) assimilandone la specificità al lavoro di necroforo. Altro che “precariato”: Caronte vada a rivedere quanto sostenuto dalla Regione Emilia Romagna sulla possibilità di utilizzo del lavoro intermittente e ricordi che molti lavoratori inquadrati con il nostro contratto hanno ottenuto dalle banche mutui e finanziamenti …

Si mente, infine, accusandoci di essere i “lacchè” di “padroni di alto lignaggio”: chi ci conosce sa benissimo come ci gestiamo e con quali risorse! A parte l’invidia e la cattiveria che provocano in Caronte travasi di bile che si ripercuotono sul suo colorito, ci domandiamo perché dovremmo provare vergogna nell’essere sostenuti, come Associazione, da grandi realtà imprenditoriali del comparto funerario. Forse che Federcofit non si avvale costantemente di “grandi sponsor” ai quali chiede ripetutamente contributi economici per alimentare la propria attività? Magari potessimo averne noi di quel calibro: probabilmente cresceremmo ancora al punto di rimarcare maggiormente le differenze che ci separano e di evidenziare chi lavora davvero per il bene comune di tutto il comparto!

Jorio Ronca – Presidente Asnaf&AS

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